Dopo le promesse, il Natale è tutto qui?

In campagna elettorale, non poi così tanti mesi fa, erano state annunciate da quello che è poi diventato il sindaco di Ravenna, grosse novità per il periodo natalizio, tradizionalmente piuttosto sotto tono da queste parti, al contrario per esempio del forte rilancio tentato negli ultimi anni (con ottimi risultati) nella vicina Cervia. Era stato annunciato – anche durante l’intervista-aperitivo di Ravenna&Dintorni dello scorso aprile – un calendario di eventi in grado di riempire la città e richiamare visitatori da quelle vicine. Le aspettative, quindi, per una volta c’erano. Anche dopo che nelle scorse settimane il concetto era stato in qualche modo ribadito dall’attuale amministrazione, promettendo un forte cambiamento rispetto al passato. Cambiamento che, senza dubbio, c’è stato. Un nuovo allestimento della piazza principale, una rassegna dedicata alla cultura nel sempre troppo poco sfruttato (anche dal punto di vista degli orari…) Palazzo Rasponi, un Capodanno diverso dal solito con le suggestioni del videomapping sul municipio. Un’idea, in generale, legata alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni ravennati. Un’idea, però, rimasta quasi completamente sulla carta. Perché il mercatino in piazza del Popolo è un luogo carino dove fare uno spuntino veloce cercando di non prendere troppo freddo ma non è certo un mercatino e neppure il villaggio natalizio che volevano farci credere. Perché quello di Palazzo Rasponi è un ottimo esperimento che non può però essere certo visto come un’attrazione natalizia. Perché il videomapping, per quanto originale e sicuramente d’impatto, non può essere l’unico evento di richiamo, soprattutto se lo spettacolo clou è in programma solo per qualche ora tra la notte di Capodanno e il primo giorno dell’anno ed esperimenti di videomapping (magari più scadenti, non saprei) sono in corso a Cervia durante le feste già da qualche anno. Ecco, a proposito di Cervia, il paragone (per chi ha avuto l’occasione di passarci) resta piuttosto imbarazzante per Ravenna, purtroppo. Qui l’atmosfera è in realtà piuttosto triste, diversi operatori del centro sfiduciati e la domenica prima di Natale – tanto per fare un esempio concreto – la gente più che altro c’era per inerzia. Anche perché non c’erano grossi motivi per esserci. Manca tutto quello che riguarda l’animazione, il calendario di eventi tanto annunciato. Si sono poste le basi per il prossimo anno, forse, imboccando pure la strada giusta. Ma sinceramente era davvero lecito aspettarsi di più…

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