E se un pendolare si stendesse sui binari?

«Caro Davide, entro il 30 aprile – sempre che sia vero quello che dice il sindaco – approveremo il regolamento per rendere finalmente esecutiva la legge della Regione Emilia-Romagna che vieta di custodire i cani alla catena. Siamo stati, anche grazie alla tua battaglia, la prima regione in Italia a legiferare su questo tema e ora faremo il possibile per accogliere i punti della tua nuova petizione firmata da oltre 7mila cittadini. Per questo ti chiedo di interrompere il tuo sciopero della fame». Ecco, fossi stato Vasco Errani ci avrei messo due minuti e avrei risposto grossomodo così a Davide Battistini, l’animalista ravennate che digiuna dal 20 gennaio per chiedere l’applicazione della legge contro le catene e che dice di smettere solo con in mano garanzie da parte di Vasco Errani in persona. Forse una risposta del genere non sarebbe stata sufficiente per fargli interrompere lo sciopero, ma almeno mi sarei sentito a posto con la mia coscienza. Restare in silenzio, invece, come ha fatto finora, non è davvero una gran strategia. E fa quasi passare per martire Battistini, il quale sta usando anche molta violenza, nella sua lotta che lui definisce pacifica. Sta rischiando la vita per la sua giusta causa, cercando però pure di far passare Errani come un assassino, comportamento questo obiettivamente violento.  E se non si può che apprezzare la battaglia di una persona volta a ottenere semplicemente dei diritti (in questo caso la libertà dei cani dalle catene, simbolo di schiavitù, ricorda sempre lui), non può neppure passare il messaggio che basta una protesta plateale di questo tipo per ottenere risultati dalla politica. Vasco Errani non può permettersi di suggerire praticamente a un omosessuale di impiccarsi se la Regione non fa una legge contro l’omofobia o a un pendolare di stendersi sui binari per chiedere treni più puliti o a un automobilista di provocare un incidente se non vengono rattoppate le buche sulla Classicana. Il mondo è pieno di pazzi – con tutto il rispetto – e la politica non può essere in balia dei pazzi. Davide lo abbiamo incontrato, non è un pazzo, è solo molto incazzato. Merita una risposta da parte del Governatore. Ma poi deve fermarsi, perché in ogni caso la sua battaglia l’ha già vinta. Chi l’avrebbe mai detto che giornali e siti internet un po’ di tutta Italia (e anche esteri) avrebbero un giorno parlato di quali dovrebbero essere le dimensioni minime dei recinti per ospitare i cani liberati dalle catene?

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