Elezioni: per le emozioni tocchera’ aspettare il 2016

Purtroppo le elezioni regionali hanno sempre appassionato poco, nonostante l’importanza che la Regione in effetti ricopre e i tributi che chiede ai propri residenti (altro che l’addizionale comunale tanto per dire) e ai costi (altro che i due spiccioli di gettone ai consiglieri comunali, quelli regionali guadagnano quasi come i parlamentari). Quest’anno poi rischiano davvero di stendere anche i più ligi ai propri diritti/doveri di cittadino. La situazione a meno di due mesi dal voto è questa: centrodestra non pervenuto, qualcuno fantastica sul fatto che starebbero stringendo alleanze e trovando nomi, ma insomma, poi questi nomi dovrai anche raccontarli un po’ in giro.  Il Centrosinistra ha appena eletto il segretario regionale del Pd a candidato. L’entusiasmo con cui perfino la storica “Ditta” l’ha sostenuto è dimostrato dal numero di votanti, crollati non solo rispetto alle precedenti primarie, ma anche rispetto alle elezioni per eleggerlo segretario regionale del partito (che è tutto un dire). La sinistra, guarda un po’, si presenta spaccata. L’Altra Emilia (che è l’erede solo di parte dell’Altra Europa) contro tutti, Sel con il Pd. Il Movimento 5 Stelle ha annunciato una candidatura scelta on line da 266 votanti e continuano a non placarsi tensioni e polemiche tra eletti, simpatizzanti e leader. Insomma, un panorama non proprio esaltante con un esito che sarà essenzialmente scontato. Solo forse qualche candidatura al consiglio regionale “a sorpresa” potrebbe rivitalizzare un po’ la competizione, ma non c’è da scommetterci.
Meglio allora pensare alle prossime amminsitrative a Ravenna, che promettono di essere più eccitanti. Visti anche i continui risultati di qualsiasi consultazione che vedono la città capoluogo dare esiti sempre più difformi da quelli voluti dal vertice del partito che tutto governa. E quando si voterà per Palazzo Merlato, al termine di dieci anni di Matteucci, non si potrà più contare su Lugo o Cervia per compensare i numeri che qui da tempo non corrispondono alle indicazioni della segreteria del partito. I risultati di queste primarie sono l’ennesima conferma di questa tendenza ormai avviata da anni. A questo si aggiunga che alle comunali non mancheranno concorrenti e liste civiche che già a questo giro di amministrative in provincia hanno dato filo da torcere a un Pd locale che ha beneficiato dell’effetto Renzi e degli 80 euro, effetti che chissà se si ripeteranno nel 2016. Certo, ci sarebbe l’elemento “capitale” se arrivasse la vittoria per il 2019 (che tutti ci auguriamo) e che potrebbe (forse) placare almeno in parte insofferenze e fermenti che a ogni occasioni o quasi ormai emergono.

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