Emergenza casa: si puo’ fare (anche) di piu’

Naturalmente non c’era bisogno della nostra inchiesta – pubblicata nell’ultimo numero di questo giornale – per rendersi conto che anche a Ravenna  esiste un’emergenza abitativa. Senza lavoro, con affitti e mutui da pagare, anche famiglie che fino a pochi anni fa vivevano un’esistenza normale si ritrovano sfrattate o con il loro bene più prezioso pignorato. E se è vero che qui di persone che dormono per strada – che non siano loro a volerlo per filosofia di vita – praticamente non ce ne sono, è allo stesso modo un’evidenza che non siamo ancora attrezzati per fronteggiare un genere di povertà sempre più liquida, difficile da prevedere. Consola perlomeno sapere che oltre a quella del pubblico esiste una rete di associazioni e volontari che si fa carico del problema e che ha il coraggio di criticare apertamente anche gli stessi Comune e Servizi sociali quando non vengono trovate le risposte adeguate. Come nel caso della sistemazione in albergo di chi si ritrova senza  una casa; una soluzione che dovrebbe essere temporanea, mentre di fatto perdura per mesi, e anche per più di un anno. Con le famiglie che in questo modo vengono pure divise (in albergo vengono ospitate solo donne e bambini) e l’ente pubblico che va incontro a un vero suicidio dal punto di vista economico. Sono i Servizi sociali, l’Asp (e quindi il Comune, e quindi tutti noi) a pagare infatti le tariffe degli alberghi, una voce di spesa che nel 2013 si è attestata sui 180mila euro, contro gli appena 22mila dell’anno prima. Con 180mila euro in un anno si potrebbero affittare, quanti, trenta appartamenti? Ecco allora che, se da un lato assessore competente Giovanna Piaia e Asp dimostrano di lavorare con dedizione e di avere il polso della situazione, ingegnandosi di volta in volta per trovare una soluzione per ogni singolo caso, dall’altro è davvero lecito chiedere di più all’ente pubblico almeno nel coinvolgimento dei proprietari di immobili. Possibile infatti che siano due (solo due) gli appartamenti di privati concessi in uso all’Asp? Possibile che in un territorio come il nostro in cui la percentuale di abitazioni sfitte è così elevata non sia ancora decollata una vera Agenzia per l’affitto in cui il pubblico faccia da garante (e ci metta magari quei 180mila euro…) per risolvere i casi di emergenza in maniera più efficace e dignitosa? È necessario ingegnarsi ancora di più, insomma, anche perché sono più di venti le famiglie nel comune di Ravenna praticamente già sfrattate che piomberanno sulle spalle dell’Asp a breve e nel 2014 il conto potrebbe essere ancora più salato.

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