Con gli stipendi più alti ci sarà una giunta migliore?

Sono gli unici stipendi che stanno tenendo il passo degli aumenti delle bollette di elettricità e gas, visto che nel giro di un paio d’anni sono destinati quasi a raddoppiare, almeno per alcuni. Sono i compensi aggiornati per sindaci e assessori e presidenti dei consigli comunali che verranno parametrati ai compensi già piuttosto lauti dei presidenti di Regione. Uno scandalo, come dice qualcuno dell’opposizione? Una scelta inopportuna?

Sicuramente il timing non è dei migliori, ma la decisione è stata presa a fine 2021 dal Consiglio dei ministri all’unanimità. Dunque in realtà l’opposizione vera è solo quella di Fratelli d’Italia, visto che tutti gli altri partiti fanno parte della maggioranza di governo. E del resto il provvedimento riguarda tutti i sindaci e gli assessori di Italia, di tutti i colori.
Il tempismo non è dei migliori per ovvie ragioni. E anche la percentuale di aumento è talmente fuori da qualsiasi logica vivano i cosiddetti comuni cittadini, non ché elettori, da provocare, nella migliore delle ipotesi, un vago fastidio.

Fastidio che immaginiamo essere anche qualcosa di più negli elettori grillini che votarono il Movimento ormai quattro anni fa su ben altre premesse. Destino vuole peraltro che qui l’aumento arrivi proprio quando in giunta è entrato il primo assessore grillino di sempre, che ha, vale la pena ricordarlo, la delega a Verde pubblico, Transizione digitale e Diritti degli animali. Ecco, diciamo non proprio una figura di primo piano nella compagine di De Pascale.

Comunque sia, il discorso è generale e va tenuto sul generale. Con stipendi di questa caratura, ora immaginiamo di poterci aspettare una maggiore disponibilità di persone ad accettare incarichi di governo amministrativo temporanei. I criteri di giunte fatte dalle segreterie, con bilancini politici che non sempre hanno premiato le persone più competenti, ora davvero non hanno più ragione di esistere. Ora si potranno ancora meno tollerare nomine di “rappresentanza”. Le giunte sono e saranno sempre politiche (Dio ci salvi dai tecnici), ma ci sono politici e politici, lo sappiamo bene. Dunque, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno e dirci che nel breve, brevissimo tempo, queste misure potrebbe portare anche a una più vasta platea di persone tra cui il primo cittadino potrà scegliere i proprio collaboratori (e una più vasta platea tra cui poter scegliere il candidato a primo cittadino di un partito, peraltro).

Detto questo, una cosa resta davvero scandalosa: i compensi ai consiglieri comunali. Questa misura mette ancora più in rilievo come ormai nella macchina amministrativa, a eccezione del sindaco, gli eletti contino poco o pochissimo. E invece potrebbero cambiare il volto di una città con critiche, proposte, approfondimenti. Tutte attività che però richiedono tempo, fatica, studio, persone. Avere qualche risorsa anche per farsi aiutare sarebbe sicuramente utile.
E non si capisce bene perché invece di raddoppiare gli stipendi alle giunte, non si siano redistribuite le risorse a favore dei consigli (e non solo del presidente che, per ragioni che sfuggono ai più, ora è equiparato al vicesindaco). In questo caso ne avrebbe beneficiato innanzitutto la nostra democrazia.

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