Il flop del turismo, in questi anni di attesa

Ora che i dati sono oggettivamente negativi, chi prima non li considerava attendibili oggi monta la polemica, chi li sbandierava a destra e a manca, oggi li mette in dubbio (e non fa neppure più lo sforzo di inviare un comunicato stampa ai giornali). Saranno pure le regole del gioco, ma la moda di trincerarsi dietro a dei numeri (dalla provenienza non proprio cristallina), a seconda dei casi, non è certo il modo migliore per approcciare la questione. Quello che è certo è che il turismo a Ravenna (e non a Cervia, anche grazie a un’amministrazione apparentemente più dinamica) ha qualche problema. E lo ha pure  di fatto ammesso ufficialmente il Comune, compiendo la bizzarra scelta di dare l’avvio ora – a pochi mesi dalla fine del mandato – a un percorso partecipato (di cui parliamo nella pagina seguente) per individuare prima i problemi e quindi una strategia per lo sviluppo turistico. In pratica, fatemi capire, la giunta coinvolge gli operatori a pochi mesi dalle elezioni e chiede loro una ricetta per superare la crisi, facendo intendere che la metterà in pratica una volta rieletta. Qualcosa del genere. Una sorta di campagna elettorale con soldi pubblici (quelli, anche se pochi, del bando ideato per trovare l’azienda facilitatrice del percorso) e da una posizione di forza. Ma chissà, forse davvero questa giunta si è resa conto in extremis di aver fatto degli errori in passato. Oppure – visto che l’assessore che si è occupato del tema per quasi un decennio a Ravenna è pur sempre stato promosso al Turismo in Regione – ha pensato di rimediare a tanta sfortuna. E ha iniziato spendendo meglio i soldi incassati dalla tassa di soggiorno, per esempio, come ci dice il nuovo assessore sconfessando appunto il vecchio di cui sopra. Già, la tassa di soggiorno: una delle poche novità di questi anni nel settore. Capite bene che già questa è una notizia. In questi anni in cui nulla o quasi è cambiato sul fronte dei collegamenti; in cui non si è vista la riqualificazione e la creazione di nuove strutture alberghiere promesse dal Comune; in cui non si è riusciti a mettere a sistema assolutamente nulla (a partire dal fantomatico biglietto unico), con la costa, il centro e Mirabilandia che continuano a essere inspiegabilmente isolati uno dall’altro; in cui le istituzioni culturali (mettendoci dentro anche la Curia, per i suoi siti) hanno continuato a guardarsi in cagnesco; in cui il Natale è rimasto coerentemente un periodo allontana-turisti; in cui la grande mostra del Mar (in arrivo come al solito anche quest’anno tra pochi giorni) ha continuato a portare tradizionalmente circa un terzo dei visitatori di quella della vicina Forlì; in cui il Mare d’inverno si è trasformato in una bella barzelletta. Ma non tutto è perduto: per fortuna – girando pagina – possiamo almeno gioire per i 1.500 visitatori al giorno della tomba di Dante…

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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