Il pirata della strada e quelle certezze che fanno venire i brividi

Nel migliore dei casi gli hanno augurato di morire. Ma c’è chi vorrebbe sapere dove abita per organizzare spedizioni punitive, chi lo vorrebbe impiccare in piazza in modo che tutti lo possano vedere. Fa paura il popolo del web. Che poi è quello reale, solo che fa più rumore, perché una volta certi discorsi restavano dentro le quattro mura dei bar, per esempio, mentre oggi possono arrivare agli occhi di chiunque. E il signor “chiunque” poi, forte di non essere solo, prende coraggio e si incazza pure lui. Figuriamoci poi se stiamo parlando di un ubriaco che ha investito, trascinato e ucciso un bambino di neanche tre anni e che poi è fuggito senza lasciare tracce e che poi una volta individuato ha pure negato. E che poi è anche straniero, bulgaro addirittura.

Lo scandalo a cui tutti gridano in questi giorni è la scarcerazione del bulgaro che ha (anzi, avrebbe) ucciso Gionatan Lasorsa su via Romea Sud, a Ponte Nuovo, dopo due mesi di galera. Ora l’uomo, anzi il pirata, anzi peggio ancora, il bulgaro, è agli arresti domiciliari (che non vuol dire essere libero, ma va beh). Uno scandalo, grida la folla, che ha le sue certezze, a partire dalla legge da cambiare, perché deve marcire in galera un pirata della strada che uccide un bambino. E poi loro sono tutti contro la pena di morte, ma in questi casi sono d’accordo che bisognerebbe proprio introdurla.

Io tutte queste certezze purtroppo non le ho e non capisco se la pena dovrebbe cambiare in base all’età della vittima, per esempio. Se fosse stata un pensionato da solo al mondo le reazioni sarebbero state le stesse? Non lo so. E non so neppure se queste che oggi si indignano sono le stesse persone che si lamentano quando restano senza patente per due mesi, beccati dopo aver bevuto due birre, ma mica erano ubriachi loro. Ma no, lo so che il problema è che non si è fermato, ci mancherebbe. L’uomo è debole, e quest’uomo ha avuto un momento di debolezza e poi ha fatto anche peggio non costituendosi. Non voglio neppure provare a giustificarlo. Ma quanto vale questa debolezza? Vent’anni di carcere? Vale come decapitare una donna (tanto per restare su un tema attuale e un assassino italiano)? Vale come uno stupro? Ditemelo voi, che sapete tutto. Io so solo che qualsiasi uomo, anche il peggiore, anche un bulgaro, fidatevi di me, dopo aver ucciso un bambino non sarà in pace neppure ai domiciliari. E so anche che se fosse capitato a mio figlio (e visto che di figli ne ho due, non ci posso neppure pensare), vedere il pirata impiccato in piazza non mi avrebbe fatto stare per nulla meglio.

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