l caos dei rifiuti lascia i pozzi inquinati?

Andrea AlberiziaNon abbiamo più le cataste di immondizia attorno ai cassonetti a bordo strada come successo tra aprile e maggio ma lo scenario attorno alla raccolta dei rifiuti è tutt’altro che pulito. Sintesi estrema dei fatti: Hera ha affidato il servizio in appalto con un bando di gara al raggruppamento di imprse attorno alla Aimeri e poi, dopo una risoluzione consensuale firmata a distanza di appene un mese, lo ha affidato con procedura d’urgenza al raggruppamento Ciclat che ha legittimamente potuto dettare il suo prezzo.
Innanzitutto nell’imbarazzante pasticcio maldestramente gestito dalla multiutility – il Tar potrà pur aver certificato la regolarità amministrativa delle procedure ma l’effetto sotto gli occhi di tutti dice che qualcosa non ha funzionato – restano impigliate le sorti di qualche decina di lavoratore. Fanno parte del centinaio di assunti da Aimeri per avere la manodopera necessaria al cantiere dato che solo due terzi dei trecento operativi avevano scelto di lasciare le vecchie aziende (Ciclat di Ravenna, Formula Ambiente di Cesena, Csr di Rimini e Astra di Faenza) per la nuova. Quando tutto è tornato al punto di partenza, i nostri cento sono stati scaricati da Aimeri che non aveva più il cantiere e rifiutati da Ciclat che aveva già i suoi cento rimasti fedeli. C’è qualcuno che è stato assunto pochi giorni prima del passaggio del testimone quando forse Aimeri sapeva già di doversene andare, c’è qualcuno che ha trovato lavoro altrove, c’è qualcuno che ha avuto un contratto stagionale da Ciclat e c’è qualcuno che è disoccupato. Insomma il balletto a tre Hera-Aimeri-Ciclat ha lasciato vittime sul terreno ma tra loro non ci sono dirigenti che avevano compiti di governance a qualunque livello.
Poi bisognerà anche ricordarsi che oltre alla scarsa qualità è andato sostanzialmente a ramengo anche il risparmio dell’appalto. L’agenzia Atersir sta studiando modalità e tempi per i rimborsi promessi nelle bollette dei cittadini. L’uomo della strada direbbe che per incassare sono sempre più veloci di quanto non lo siano per rimborsare: sarà pure un po’ qualunquista ma forse non del tutto privo di ragione.
Non abbiamo, come detto, cataste di monnezza per strada ma in redazione ogni tanto sta giungendo qualche isolata segnalazione di cassonetti pieni. Pare però che siano pochi i cittadini dotati di cellulari per fotografare.
Infine un dubbio. Il caos ha inquinato i pozzi in vista della gara da un miliardo di euro che metterà in discussione il ruolo di Hera? In che clima si andrà a quella contesa? Sarà necessario partire tutti da zero senza distrazioni dal passato recente. La parte più tosta sarà questa.

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