L’impianto di Gnl e l’assemblea cittadina

Alessandro MontanariAssistere a un’assemblea cittadina è uno di quegli esperimenti che dovrebbe fare chiunque voglia capire le dinamiche sociali del 2017. A fine novembre si è tenuta quella sull’impianto di Gnl che Pir vorrebbe costruire sul canale, a poche centinaia di metri dagli abitati di Marina di Ravenna e Porto Corsini. In una riga: vigili del fuoco e Arpae (soggetti terzi e certificatori) dicono che l’impianto rispetta tutte le norme di sicurezza, i cittadini non si fidano ugualmente.
Sarebbe superficiale liquidare la cosa con il cosiddetto “effetto Nimby”, secondo il quale lo sviluppo industriale va bene a patto che non sia dietro casa propria. Per Marina e Porto Corsini inoltre sarebbe ingeneroso dal momento che sono i due paesi più interessati da porto e industrie dell’intero territorio comunale.
Il problema, semmai, è un altro: non si parla dell’apertura di una pizzeria ma di due depositi di gas liquido e non tutti hanno una laurea in ingegneria per sapere che il Gnl non è stoccato in pressione ed è meno pericoloso del Gpl.
In un Paese in cui non si vaccinano i figli per timore degli effetti collaterali sembra difficile convincere un genitore che quell’impianto a mezzo chilometro dall’asilo sia qualcosa di cui non preoccuparsi. Va poi detto che i residenti hanno saputo del progetto dai giornali e soltanto perché il presidente di Ap ne ha parlato durante la riunione del Propeller Club. La fiducia sarebbe stata maggiore se le istituzioni, all’avvio dell’iter progettuale, avessero convocato i cittadini e il decentramento, a cui tanto si tiene, illustrando procedure e garanzie. Cosa fatta invece solo quando era inevitabile e le preoccupazioni avevano raggiunto il livello di guardia.
Alla fine l’impianto si farà perché rispetta tutte le norme tecniche del caso e la maggioranza del consiglio comunale non ha trovato motivi per negare la deroga al permesso urbanistico.
Detto questo, l’amministrazione farebbe bene a prendere un appunto: di fronte a interventi di questo genere meglio conquistarsi la fiducia giocando d’anticipo e facendo un passo in più verso i cittadini rispetto a quanto richiede la stringente burocrazia.
Un suggerimento ci sentiamo di darlo anche a chi sta dall’altra parte:  per rendere più credibili assemblee e petizioni sarebbe utile che a parlare fossero i cittadini interessati, evitando gli interventi di ex politici o politici locali in cerca dell’applauso o del voto per la prossima elezione del consiglio territoriale.

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