lunedì
16 Giugno 2025
Rubrica L'opinione

Se l’incognita politica rischia di minare l’istituzione

Condividi

Fausto PiazzaÈ certamente desolante, e per certi versi anche un pò vergognosa la “sospensione” di un festival musicale di alto livello artistico e di gran parte della programmazione di uno storico palcoscenico della provincia di Ravenna, fra i gioielli del sistema teatrale romagnolo, per questioni logistiche. Stiamo parlando del teatro Rossini di Lugo che, a quanto pare, per gli adeguamenti di legge alle normative antisismiche sarà costretto nel 2019 a chiudere i battenti, almeno fino alla fine dell’anno (ne scrive il nostro critico musicale Enrico Gramigna, peraltro lughese, su questo sito).

Le conseguenze sono un cartellone probabilmente “ridotto” a pochi spettacoli della stagione musicale e di prosa, nei primi mesi del 2020, e la cancellazione di fatto della quarta edizione del festival della musica barocca “Purtimiro”, che dal 2016 si è svolto in autunno sul palco del Rossini sotto la prestigiosa direzione artistica del maestro Rinaldo Alessandrini. Sospendere una manifestazione di tale portata internazionale, che necessita di una ideazione e preparazione almeno annuale, significa di fatto decretarne l’estinzione prematura (anche se spero di sbagliarmi).
Al di là che fosse un festival “di nicchia”, e che agli esordi non fosse ancora “decollato” sul piano dell’adesione del pubblico, e quindi criticabile sul piano dei tanto di moda bilanci costi/benefici, è sempre triste assistere alla dipartita di eventi di innegabile valore culturale.

Ed è imbarazzante privare i lughesi di buona parte dei concerti e degli spettacoli delle rassegne più tradizionali. Nel campo delle istituzioni e della pianificazione culturale sarebbe auspicabile una certa continuità e tenacia di intenti per ottenere certi risultati educativi e di consenso, nel rispetto dei cittadini fruitori. Questo dovrebbe valere per chi governa una comunità e per chi si oppone o ne critica l’iniziativa, che in virtù dell’alternanza democratica potrebbe prenderne il posto e responsabilità. Per il bene della città.
Fa specie che nel 2019 (cioè voglio dire nel 2018) non sia sia stato possibile prevedere, calendariare, parcellizzare e velocizzare certi lavori edilizi per evitare tali guasti nella frequentazione di un teatro cittadino, ma a quanto pare tutto il mondo è Paese, compreso Lugo di Romagna.

Però in città fra qualche mese ci sono le elezioni comunali ed è probabile che lo scontro politico dagli esiti incerti e certe tattiche politiche e propagandistiche abbiano messo in secondo piano sia il destino del teatro municipale che quello del festival “Purtimiro”, su cui si era investito molto in termini economici e di immagine.
Così fan tutti in tempo di elezioni: non si decide, si vive sospesi, si crea il “vuoto”, si procrastina, sperando in tempi migliori. Intanto si vota, poi c’è sempre tempo per metterci una pezza.
E dire che il trentenne Davide Ranalli, sindaco uscente che ora si ricandida per il secondo mandato, era apparso anche a livello nazionale come un grande sostenitore del valore della cultura e del “suo” teatro, immortalato sul palcoscenico del Rossini, e appena cinque mesi fa aveva tuonato contro chi criticava il carattere elitario del festival “Purtimiro”: «intanto che faccio il sindaco io questo progetto va avanti, non si tocca!».

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi