A giugno cala il sipario sul teatro Rossini di Lugo per lavori strutturali

Compromessa la stagione di musica e prosa e annullato il festival “Purtimiro” 2019, probabilmente destinato alla chiusura

Teatro Rossini Lugo

Il Teatro Rossini di Lugo

La notizia è che il Teatro Rossini di Lugo sarà chiuso dall’1 giugno per lavori di messa a norma antisismica. Si prevede che nei sei mesi successivi – ma c’è chi teme più a lungo – nei quali dovrebbero svolgersi i lavori, l’attività teatrale sarà sospesa. Logico dunque che il festival musicale “Purtimiro” non sia in programma nel 2019, mancando la sede nella quale svolgere i concerti, solitamente programmati in autunno.

Purtroppo però è la cancellazione di questa edizione del festival barocco, e non la chiusura del teatro sine die, che viene elevata a notizia. Ci sono molte motivazioni, nessuna di carattere artistico, fra cui la circostanza non secondaria che a maggio a Lugo ci saranno le elezioni amministrative.
“Purtimiro” è stato il fiore all’occhiello dell’amministrazione Ranalli che, dal punto di vista culturale, ha cercato di creare qualcosa di nuovo, tuttavia proprio questa eccellenza voluta fortemente dal sindaco uscente è stata aspramente criticata dall’opposizione e da parte della popolazione per l’importante impegno economico richiesto per realizzarlo. Certo non hanno aiutato ad avvicinare le posizioni le conferenze stampa nelle quali il sindaco e il direttore artistico, invece di gettare un ponte verso i critici, scavavano inopportune trincee.

Concerto Italiano Rinaldo Alessandrini

L’0rchestra Concerto Italiano. Sul podio Rinaldo Alessandrini già direttore artistico del festival lughese “Purtimiro”

Agghiaccianti, però, le critiche che definivano “di nicchia” un festival di respiro se non mondiale, quantomeno europeo. Nei tre anni passati si sono potuti ascoltare grandissimi artisti dalla immensa sapienza musicale che mai sarebbero passati da Lugo se non per assaggiare i cappelletti o la piadina. Qualcuno, a ragione, ha lamentato l’eccessiva presenza di qualche nome particolare, come il direttore artistico Alessandrini che, per quanto eccellentissimo musicista, in gruppo o in solitaria ha calcato probabilmente troppe volte le assi del Rossini. Tuttavia l’offerta che Purtimiro ha proposto in questi anni ha ridato smalto all’immagine culturale di Lugo.

Un problema, invece, è che il territorio non si è saputo organizzare per sfruttare in maniera organica un festival che portava musicisti e pubblico da fuori provincia. Non stupisce che un comune che non riesce a cogliere un’opportunità così importante abbia un calo nel flusso di turisti (-1,7 % rispetto al 2017, fonte Regione Emilia Romagna): in più, senza cinema, senza auditorium, senza teatro, il 2019 andrà sicuramente peggio per Lugo. L’Italia intera avrebbe la possibilità di non arroccarsi sulla bieca ricerca del profitto, ma potrebbe proficuamente valorizzare il patrimonio artistico di assoluto valore che ogni centimetro quadro del Paese dispone, tuttavia si predilige una visione miope, non considerando la cultura come il vero grande valore a disposizione di tutti gli italiani.

Purtroppo ormai è deciso che “Purtimiro” 2019 non si farà e con tutta probabilità l’esperienza barocca lughese cesserà: la difficoltà di riprendere un festival, nemmeno adolescente, di queste proporzioni, dopo un anno di pausa è certamente sinonimo di fine attività. Anche se la speranza è l’ultima a morire.

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