I muscoli delle Frecce Tricolori e il loro Valore

A cosa servono le acrobazie aeree delle Frecce Tricolori? Sono ancora attuali nel 2023 con il dibattito sulla guerra in Europa e l’attenzione a ottimizzare le spese pubbliche e l’attenzione al clima?

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L’incidente di Torino del 16 settembre 2023

Hai cinque anni, sei in auto con i tuoi genitori e il tuo fratellino e muori perché ti cade addosso un aereo militare che si preparava a mostrare i muscoli con acrobazie gratuite in aria. È successo, come noto, in provincia di Torino il 16 settembre: la vettura di una famiglia colpita da un velivolo delle Frecce Tricolore in avaria.

Nei commenti post tragedia pare sia mancata quasi del tutto una fetta del ragionamento che sembrerebbe più che doverosa, almeno per onestà intellettuale. In tempi di attenzione al clima, di gente che non prende voli di linea per non inquinare, di dibattiti sull’arroganza militare russa, cosa ce ne facciamo di una pattuglia acrobatica il cui unico scopo, senza timori di smentite, è far dire “oooh” a bocca aperta mentre lascia strisce colorate in cielo?

È piuttosto certo che non saranno le Frecce Tricolori a proteggere il suolo italiano in caso di aggressioni militari. E non volano gratis. Lo Stato non rende noti i costi delle parate ma è noto invece che le loro uscite avvengono anche grazie al contributo di sponsorizzazione di chi promuove lo show. È ragionevole spendere per il settore militare, ma non nel suo core business di competenze e equipaggiamenti per la guerra?

Mentre in Europa si combatte una guerra da 18 mesi, è il caso di far volare aerei che non addestrano piloti e possono caderci in testa? Può caderci anche un aereo passeggeri, certo, ma non sarebbe in aria per funambolismi.

Chissà se queste riflessioni faranno capolino anche da queste parti dove dal 2016 si organizza l’evento Valore Tricolore: la stessa pattuglia acrobatica – più qualche altra decina di velivoli – in sorvolo sulla spiaggia ravennate in un weekend estivo, sulle teste di qualche decina di migliaia di spettatori.

Potrebbe però essere difficile fare questi ragionamenti da queste parti dove ultimamente pare esserci qualche inciampo con aerei, pacifisti e guerrafondai. Un episodio, come esempio. Nella slancio a mostrare vicinanza al popolo ucraino, a febbraio 2022 capitò di vestire da pacifista un tizio a cui la storia attribuisce 34 abbattimenti di aerei durante la prima guerra mondiale.

È successo a Lugo: manifestazione in piazza per la pace e illuminazione con i colori della bandiera ucraina per il monumento di Francesco Baracca, il principale asso dell’aviazione italiana. A Lugo dimenticarono di avere un monumento che si chiama Meridiana dei Popoli inaugurata nel 2014: “Un’opera a celebrazione dei valori fondanti la Repubblica e la Costituzione e a ricordo delle lotte di liberazione e dei valori dell’Europa – si legge sul sito del Comune di Lugo –. In basso, all’interno della porta, un bronzo che rappresenta la Costituzione italiana; in alto invece un uovo, simbolo di perfezione e di fiducia nel futuro”.

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