È tardi per fare la guerra al carrarmato Amazon

Andrea AlberiziaLockdown è certamente l’inglesismo di questa pandemia, ma non meno lo sono take-away e delivery. Traduciamo: mentre eravamo costretti a stare tappati in casa con tutti i negozi chiusi al pubblico, abbiamo preso confidenza con il ritiro da asporto o con le consegne a domicilio dopo aver ordinato con un telefono intelligente o tramite un calcolatore. Commercio elettronico. E-commerce se volete restare nel solco british.

Il simbolo universalmente noto è Amazon, un’aziendina multinazionale con 1,2 milioni di assunti: tra settembre 2019 e settembre 2020 ha avuto un flusso di cassa operativo di 55 miliardi di dollari (per capirci, la Manovra finanziaria 2021 dell’Italia è da 38), oltre il 50 percento in più rispetto all’anno prima. Amazon.com esiste dal 1995. Amazon.it dal 2010. Tu clicchi e loro ti “deliverano” il pacco sulla porta di casa, molto spesso entro 24 ore. E se ci sono problemi, vengono a riprenderselo. Manco a dirlo, il fondatore Jeff Bezos benedice il coronavirus.

Ora commercianti e artigiani del centro di Ravenna, per la disperata missione “Salviamo il Natale”, mettono in campo la consegna a domicilio organizzata con un partner unico per la logistica. Eh, il delivery. Abbinato alla possibilità di acquistare dei buoni spesa da regalare e utilizzare entro sei mesi. Un combinato disposto non proprio rivoluzionario. Soprattutto perché diversi negozianti erano già dotati di sito web con negozio virtuale per vendita e recapito. Finora ci avevano sempre raccontato che il valore aggiunto del negozio di vicinato stava proprio nel servizio di consulenza: un essere umano al bancone e non un algoritmo di intelligenza artificiale sullo schermo.

Ma sono tempi in cui bisogna fare gli equilibristi: stare aperti ma non troppo, perché se la gente va in negozio circola e porta in giro il virus. E allora bisogna farli venire ma non troppo: tipo un piede dentro e uno fuori dalla porta. Poi un Dpcm è sempre dietro l’angolo a cambiarti le regole e allora, anche avendone mezzi e capacità, fai fatica a progettare grandi rivoluzioni. Certo che, anche a metterci ottimismo, è così fatica immaginare un cliente che va in negozio e sceglie un regalo da fare a un amico poi paga e lo fa consegnare dal furgone del Consar e non di persona.

Tutto questo è il primo vagito di un neonato comitato unitario che riunisce le quattro associazioni di categoria del settore. Pare di aver riesumato l’esperimento della cabina di regia, di cui non si ricordano memorabili fasti. Sono tempi duri per cominciare una guerra contro Amazon. Il generale Bezos ha un vantaggio di venti e passa anni: forse il tempo per metterci una pezza era ieri.

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