Ora in centro non si lascino le cose a meta’…

Come scriviamo su questo numero del giornale, è in procinto di essere inaugurato il restaurato palazzo Rasponi delle Teste, in piazza Kennedy, che dovrà diventare un nuovo contenitore culturale di Ravenna. Pochi mesi fa è stata aperta la piazzetta delle Poste, allargando di fatto la zona pedonale e mettendo a disposizione inaspettatamente un nuovo luogo di ritrovo per gli universitari. Nei giorni scorsi è stato presentato pubblicamente il cronoprogramma dei lavori del mercato coperto. A inizio 2015 partiranno quelli per pedonalizzare piazza Kennedy. Lo scorso dicembre è stato finalmente riaperto l’ex cinema Mariani. Due musei nasceranno in uno storico palazzo di via Cavour. In centro, insomma, qualcosa finalmente si muove. Un centro storico che già ha cambiato volto rispetto a una decina d’anni fa, quando di sera non c’era la vita che obiettivamente c’è ora, con un’intera zona (quella di via Ponte Marino) riempitasi di locali.
L’amministrazione Matteucci può essere criticata su vari fronti (e noi l’abbiamo pure fatto) ma sostenere che stia facendo morire il centro storico, come dicono i suoi più fieri oppositori, ci sembra obiettivamente strumentale. Un po’ come quando si dà la colpa a Sirio (che si limita a multare chi non rispetta divieti che esistevano già) per i cali di fatturato dei negozi.
Piuttosto, quello che sta mancando a questa Amministrazione è forse il coraggio di portare avanti senza troppi tentennamenti le proprie scelte, in linea generale condivisibili. Piazza Kennedy ne è un esempio imbarazzante, con il rinvio dei lavori per non scontentare troppo i commercianti, senza essere riusciti in un tot di anni a trovare davvero un parcheggio alternativo e quindi evitare i ritardi. Ma anche il mercato coperto per troppo tempo è rimasto sottoutilizzato in maniera fin quasi scandalosa. E più che proseguire in questa figuraccia del cinema al palazzo dei congressi, forse sarebbe stato meglio fare un passo indietro e spendere quei soldi in maniera più sensata.
Adesso l’auspicio è che non si lascino le cose a metà. Che si pensi a un utilizzo pieno e innovativo di Palazzo Rasponi. A una rivitalizzazione di piazza San Francesco. A una soluzione per quell’obbrobrio che è Largo Firenze. A non lasciare marcire il palazzetto dell’anagrafe. Ad accompagnare la pedonalizzazione di piazza Kennedy con un potenziamento dei mezzi pubblici. Obiettivi che si dovrà porre più che altro il successore di Matteucci, sperando (non solo per il bene del centro storico) di aver messo almeno un po’ alle spalle questa crisi…

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