Pani, pesci e parcheggi Si moltiplica tutto

Andrea Alberizia«Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, e, alzati gli occhi verso il cielo, benedisse e spezzò i pani, e li dava ai discepoli, affinché li distribuissero alla gente; e divise pure i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono e furono sazi, e si portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane, ed anche i resti dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini» (Marco 6, 41-44). Se Cristo sfamò cinquemila uomini con cinque pani e due pesci vuoi proprio che il Comune di Ravenna non riesca a parcheggiare diecimila auto in settemila posti? Cogliendo l’occasione dell’imminente inizio dei lavori che in un anno trasformeranno piazza Kennedy da parcheggio a salotto (di cemento, pietra di Luserna e sei alberi), l’amministrazione comunale ha lanciato una campagna informativa generale ancorata a un sito web per aiutare l’automobilista a orientarsi tra vie e piazze dove poter lasciare le quattro ruote. La campagna parla di 10mila posti per la sosta: «L’area storica è servita da 5mila posti a pagamento in centro e altri 5mila gratuiti fuori dalle mura, ugualmente comodi e vicini». Poi apri il sito e prendi carta e penna per fare il conteggio dei posti elencati e il totale si ferma a 7.100 (inclusi gli oltre 1.500 tra Pala De Andrè e Cinemacity). E resti confuso. Perché d’accordo arrotondare. Ma 2.900? Il balletto di numeri è finito pure in consiglio comunale con l’assessore alla Mobilità chiamato a rispondere a un question time di Forza Italia. E ha ribadito le cifre. Per la precisione sarebbero 10.885 tenendo conto di come il codice della strada definisce il concetto di sosta e quindi conteggiando tutto il parcheggiabile: «Righe bianche, righe blu, disco orario, disabili, non regolamentati, carico-scarico, riservati residenti nella ztl o ad altre categorie. Al netto delle ultime due tipologie si è ancora sopra i 10mila». Su queste pagine abbiamo più volte espresso chiaramente la convinzione che una piazza Kennedy pedonale sia sempre più moderna e vivibile di una piazza Kennedy distesa di lamiere (giudizi estetici sul progetto architettonico li lasciamo al gusto del lettore). E forse bisognerebbe chiedersi che rete commerciale è quella di una città che ha preferito si investisse un milione di euro tramite Azimut per fare il parcheggio sopraelevato in via Guidarelli anziché magari usare una parte di quei soldi per migliorare piazza Kennedy. Il centro storico di una città moderna di modeste dimensioni si vive senza auto, a piedi con l’intraprendenza del tessuto commerciale che attira le persone. Ma detto questo, o proprio per questo, sarebbe il caso di lasciare la moltiplicazione dei pani e dei pesci ad altri.

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