Parigi non meritava i bisticci nella retorica

Andrea AlberiziaI francesi avranno saputo che a Bagnara di Romagna, comune di 2.400 anime con una giunta di tre persone, hanno esposto la bandiera della Francia in municipio? E si saranno sentiti meno soli sapendo che i dipendenti delle Poste negli uffici ravennati hanno osservato un minuto di silenzio sul lavoro? E i ravennati avranno più fiducia nel futuro una volta saputo che il traghetto tra Marina e Porto Corsini si è fermato un minuto per solidarietà? E saranno più sereni vedendo le foto del centrodestra in compagnia di un prete che portano fiori al consolato di Ravenna? E qualcuno aveva dubbi sulla necessità di fermare l’Isis senza se e senza ma? E se la moschea di Ravenna condanna gli attentati di Parigi sono tutti più tranquilli? L’elenco delle simboliche manifestazioni di solidarietà spedite all’indirizzo di Parigi dalla provincia più remota, non solo ravennate, è lungo. C’era davvero bisogno di mettere in atto gesti il cui eco, comprensibilmente, non è andato oltre Passogatto o Borgo Faina e quindi a uso e consumo della comunità locale? Un politico locale, di governo o di opposizione, nel momento in cui impegna la scena pubblica parlando di come sconfiggere Daesh o di quali siano le matrici degli attentati non sta forse sottraendo tempo e risorse alla cura della sua comunità? Che non ha morti da piangere in un teatro e invece magari ha aziende che chiudono. All’orizzonte ravennate ci sono le elezioni, il clima da campagna elettorale già si respira. Sarebbe gradevole se le forze politiche fossero in grado di non dividersi almeno nella retorica risparmiando bisticci fra le parti sui fatti parigini. A Ravenna non ci sono riusciti. Il primo cittadino ha invitato tutti in piazza a mezzogiorno del sabato lanciando l’invito via Twitter e segnalandolo alle testate online. A mezzogiorno meno un quarto però Lega Nord e Lista per Ravenna stavano davanti al consolato francese per poi dire che non erano stati invitati dal sindaco e non sapevano niente. Il decano dell’opposizione Alvaro Ancisi punzecchia il primo cittadino dicendo che l’eccidio di Parigi val bene una messa laica elettorale specificando che loro invece avevano fatto tutto senza darne comunicazione pubblica, dimenticando che il deputato Gianluca Pini del Carroccio, con cui è in vista un’alleanza elettorale, aveva postato tutto in tempo reale su Facebook. Se si pensa che anche una comunità lontana dalle tragedie abbia bisogno di gesti simbolici e si vuole evitare il rischio che tutto sembri propaganda, magari potrebbe giovare un approccio più compatto che sta sul pezzo.

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