Per il bene della città o per campagna elettorale?

Succede che nel 2007 il Comune di Ravenna decida di installare telecamere per multare chi in auto o in moto senza autorizzazione attraversi le zone a traffico limitato del centro storico. Un provvedimento simile a quelli già in vigore a Bologna e in molte altre grandi città italiane e che presto si sarebbe esteso anche in quelle romagnole. Succede poi che molti cittadini e soprattutto i famigerati “commercianti del centro storico”, si scandalizzino. Nonostante, è bene ribadirlo, le telecamere non abbiano aggiunto alcun divieto. Anche senza telecamere non si poteva percorrere quelle strade, solo che si poteva sperare di farla franca. Questo dettaglio non ha fermato in tutti questi anni la campagna anti Sirio (così come tutti conoscono il sistema di videosorveglianza), sostenuta naturalmente dall’opposizione ma anche da una parte della maggioranza, come i Repubblicani. Ora anche il nuovo assessore alla Mobilità, Enrico Liverani – dopo essere diventato il candidato sindaco in pectore del Partito democratico – sulle pagine del Carlino ha aperto piuttosto clamorosamente alla possibilità di aprire a tutti la Ztl di alcune vie controllate dalle telecamere in anticipo di qualche ora, magari dalle 18.30. Mentre tutti i suoi colleghi e compagni di partito, sindaco, giunta ed ex assessori, avevano sempre ribadito il contrario. E direi – in maniera impopolare, me ne rendo conto – anche giustamente. Si tratta oltretutto di una decisione in contrasto con quella di chiudere il parcheggio di piazza Kennedy e più in generale di lasciare le auto fuori dal centro storico. Senza Ztl dalle 18.30 il centro non diventerebbe più attraente (resterebbe tra l’altro il problema dei parcheggi) ma semplicemente più trafficato, con una frotta di ravennati che non vedrebbe l’ora di attraversarlo per tornare a casa dal lavoro. Per renderlo più attraente, al massimo, bisognerebbe cercare di incentivare il trasporto pubblico. O magari, quello sì, interrompere anticipatamente il pagamento della sosta, altra novità targata Liverani, anticipata mesi fa da R&D. Il dubbio a questo punto è però che poi sia tutto solo una questione di campagna elettorale. Che quei quattro voti dei repubblicani, che poi si rivelano sempre più del previsto, facciano ancora comodo, ora che la sinistra ha voltato le spalle al Pd. Così come suonano molto strani gli oltre duecento cantieri previsti da qui alle elezioni. Non è che in definitiva, tanto per fare i populisti, le decisioni vengano prese più per interessi politici che per il bene della città? E che non sia neppure un caso che i nuovi autovelox che stanno facendo infuriare migliaia di ravennati siano stati installati per decisione della Provincia, per cui invece non si voterà più?

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