Quale strategia per Marina?

Oggi la notizia è passata quasi sotto silenzio, in fondo alla gente comune non credo sia mai interessato davvero  qualcosa del numero dei “trattenimenti danzanti”, delle deroghe o dei vincoli alla somministrazione in bicchieri di vetro sui nostri lidi. Eppure c’è stato un tempo, solo pochi anni fa, in cui l’ordinanza balneare del sindaco Fabrizio Matteucci era davvero molto attesa, si scatenavano dibattiti per mesi sui giornali, l’opposizione ne faceva un cavallo di battaglia, le associazioni di categoria mugugnavano. Al termine dei suoi dieci anni da sindaco, Fabrizio Matteucci ha annunciato ora la sua ultima ordinanza, che entrerà in vigore tra pochi giorni e che chiude una sorta di cerchio, con diverse deroghe e aperture a favore dei bagni (resta comunque il divieto di  ballare in spiaggia dopo le 21 di domenica) e una Marina (perché di questo stiamo parlando, più che dei lidi ravennati in generale) oggi indubbiamente più tranquilla. Come non ha mai nascosto di volere. Ossia una località con anche meno gente, ma senza il caos del weekend all’insegna in particolare dei ragazzi emliani a caccia di divertimento più o meno libero. La si può vedere come una vittoria o come una sconfitta.
Personalmente credo si dovesse cercare in tutti i modi di non rompere quel giocattolo (anche perché, col senno di poi, lo si fece anche con una vaga speranza di rilanciare la località all’insegna di Marinara…), ma nel frattempo va detto pure che le feste in spiaggia non sono rimaste esclusiva o quasi di Marina (basti pensare che da quest’anno anche Cervia segue l’esempio) e la località non è stata in grado di rinnovarsi. Anche per colpe più o meno dirette dell’Amministrazione, che solo quest’anno riesce a fare una pista ciclabile sul lungomare (senza compensare i parcheggi perduti), da anni promette nuovi alberghi, non è stata in grado di riqualificare la passeggiata nello stradello retrodunale come in una qualsiasi località turistica, ha lasciato in stato di abbandono l’ex mercato del pesce e la zona delle pescherie (eventi a parte), contribuendo oltretutto in qualche modo a tenere chiuso il Marinabay o (in collaborazione con altri) a tenere ancora lontano dal suo molo il Baretto o alla mancata riapertura, come promesso, dell’Hemingway o ancora alla chiusura del Ghinea, non avendo risorse da investire per la sua manutenzione. Fortunatamente altri locali stanno rivitalizzando parte della località (ne abbiamo parlato anche pochi numeri fa) ma l’impressione è che il destino di Marina, a meno di cambi di rotta repentini, resterà per sempre proprio così, legato solo allo spirito imprenditoriale dei privati.

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