Quei parchi da vivere, anche di sera

Piantare più alberi sembra essere diventato un mantra in Emilia-Romagna, dove pare ne siano stati piantati effettivamente un milione in poco più di un anno grazie all’iniziativa regionale (tuttora in corso) che prevede la consegna gratuita a chiunque ne faccia richiesta ai vivai convenzionati.

D’altronde è il modo più semplice per dirsi ambientalisti, da parte soprattutto dei politici. Vuoi mettere, in particolare in questo periodo, dover far chiudere fabbriche inquinanti? O non autorizzare impianti di estrazione del gas? Molto meglio piantare qualche albero in più, che conterà (oggettivamente) poco, ma fa molto più effetto.

E a questo proposito uno dei progetti di mandato del sindaco De Pascale, a Ravenna, riguardava una vera e propria riforestazione, che di effetto ne farebbe ancora di più. Progetto che, a dire la verità, pare però essere piuttosto in salita, stando almeno alle parole dell’assessore competente.

Ecco dunque che sull’ultimo numero del nostro giornale ne abbiamo approfittato per fare un po’ il punto sugli altri progetti in corso nei parchi cittadini (allargando lo sguardo anche all’intera provincia), con un auspicio implicito, quello di poterli vedere sempre più vivi e vissuti. E se è vero che rispetto al passato questa consuetudine molto nordica pare stia prendendo piede anche dalle nostre parti (avete presente, per esempio, cos’erano i giardini pubblici, a Ravenna, un po’ di anni fa? E cosa c’era al posto del parco Baronio o del nuovo Cesarea?), di strada da fare ce n’è ancora parecchia.

A partire dalle Amministrazioni locali, che al momento preferiscono (a Ravenna, per esempio) aspettare a realizzare un locale sulle rive del (piccolo) lago dello stesso Baronio, come previsto nel progetto da decenni, oppure allo stesso modo preferiscono valutare meglio l’installazione di un’area giochi, forse per evitare che sia troppo frequentato da famiglie, chissà perché. Nel frattempo, quel parco è usato soprattutto per lo sport, dicono, ossia per correre, non essendoci neppure l’ombra di una porta da calcio, una rete da pallavolo o un canestro. Che non vorrai mica rischiare che qualcuno si faccia male, no?

E, dove possibile, perché non sfruttare di più i parchi anche in orari serali? Alla Rocca Brancaleone o ai giardini pubblici, l’esperimento è riuscito ma solo grazie ai locali presenti. Perché ancora invece non è stato possibile coinvolgere il grande parco Teodorico in eventi o rassegne? Dal cinema all’aperto ai concerti: lo avevamo già proposto un anno fa proprio su queste colonne. Ora rilanciamo il tema, senza paura dei “residenti”…

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