Sulla Bolkestein fanno tutti una figuraccia

Pexels Mali Maeder 105294Commentare la questione Bolkestein è fin troppo facile. È forse l’unico raro caso in cui si può dire che tutti fanno una figura pessima e nessuno può smentire. Nel 2022 ancora si discute se e come applicare una direttiva Ue del 2006 che stabilisce di mettere all’asta le concessioni demaniali in mano ai bagnini da decenni. Ci sarà permesso di dire che sedici anni sarebbero dovuti essere un lasso di tempo più che sufficiente per definire le cose, anche per una materia complessa. Un report di Legambiente dice che in altri Stati europei sono riusciti nell’impresa.

E invece la politica italiana, di tutti gli schieramenti dai Governi nazionali giù a cascata fino alle municipalità locali, non ha fatto altro che lisciare il pelo alla lobby dei bagnini esibendosi nel più alto degli sport italiani: prorogare ad libitum. E i bagnini e i loro sindacati? Per loro ogni data che è stata ipotizzata per l’asta non era mai abbastanza tardi.

WhatsApp Image 2020 07 05 At 17.17.35La grande paura che agita i bagnini indigeni è che i bandi diventino terreno di caccia di imprese non del territorio, magari di dimensione multinazionale, che con politiche spregiudicate metterebbero fuori gioco le piccole imprese a gestione familiare che sono il plus dell’offerta balneare ravennate (alimentando il mito che solo in Romagna si sappia far turismo). Ammesso che sia così dannoso l’arrivo di un imprenditore da oltre le colonne d’Ercole di Casal Borsetti – i clienti vedrebbero prezzi più alti o più bassi con un ingresso da fuori? – i fatti recenti sembrano dire che il pericolo non è poi così concreto.

Il 20 marzo inaugurerà un bagno nuovo a Marina di Ravenna. Si chiama Ondina. La concessione è stata assegnata con una gara di respiro europeo come quelle che dovrebbero arrivare nel 2024. Sette offerte pervenute. Ha vinto un emiro del Qatar? No. Ha vinto Amazon? No. Hanno vinto imprenditori locali gestori di altre attività ricettive. Uno scenario simile accadde con il Marinabay. Dal 2017 la gestione è in mano ad altri imprenditori locali che arrivarono secondi in graduatoria. Prima arrivò un’azienda di Bergamo, ben oltre il confine di Coccolia, ma gli accertamenti della commissione annullarono l’affidamento e il titolo finì agli attuali titolari. Insomma, chi sgarra viene anche pizzicato.

A proposito di presunte irregolarità, c’è una recente vicenda di cronaca giudiziaria che tutti hanno dimenticato in fretta. Un’indagine ipotizza un sistema illecito di fornitura di personale a molti bagni della riviera con una formula che riduce i contributi ai lavoratori e abbatte i costi per i bagnini. Spoiler: non è il bieco stratagemma di una multinazionale. Spoiler bis: la rilevanza penale sarà tutta da vedere in tribunale, la rilevanza morale si vede già.

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