Qui ha vinto il sì, ma non per cambiare

Ma quindi, come dicono Bonaccini e tanti altri del Pd locale, la nostra regione è più riformista delle altre? Siamo il baluardo contro il populismo? A Ravenna, dovremmo quindi desumere, abbiamo meno paura del cambiamento e per questo qui, seppur di poco, ha vinto il sì al referendum? Fare analisi del voto è spesso esercizio puramente teorico. Ma non è difficile, andando a vedere come si è distribuito, dire che, banalmente, qui il Pd ha tenuto. Il grosso del partito a chiamata ha risposto. La notizia è che hanno risposto anche gli altri e che l’altissima affluenza si è evidentemente distribuita tra i due campi. Può il Pd locale per il sì gioire? Abbastanza. Hanno fatto la loro figura, nel panorama nazionale, considerato poi che da queste parti di bersaniani ancora ce ne dovrebbero essere. Gli studi su città vicine a noi dicono che in realtà una parte consistente del Pd ha votato no e a votare sì sono stati molti centristi e moderati, hanno votato no Lega & co. e soprattutto, compattissimi, sono stati i grillini. Le analisi del voto dicono anche che a votare no sono stati giovani, disoccupati, persone in difficoltà che, più che sulla riforma, si sono espressi politicamente. E senza nulla togliere ai valenti comitati per il sì e senza escludere ovviamente tanti elettori sul “merito”, anche qui il voto per molti è stato “politico”. Ed è successa una cosa paradossale: il sì che ha fatto la campagna incentrata sul cambiamento è stato percepito come continuità, e il no per molti è passato come “cambiamento” (a prescindere dal fatto che questo fosse o non fosse vero). E qui ha vinto il sì, anche se Renzi non convince del tutto, anche se Bersani aveva detto no, così come la Cgil, l’Arci, la sinistra. Forse, per chi ha più da perdere, anche la possibilità più volte evocata del possibile disastro del giorno dopo ha fatto più paura che altrove. Ma davvero, tra tutte le letture possibili, pensare che questo sia un territorio più vocato al cambiamento degli altri e meno spaventato dal nuovo suona leggermente surreale. Qui, dove da decenni governano gli stessi e continuano a governare. E dove questi hanno detto di votare sì, in larga parte. Gli elettori li hanno premiati e loro, i governanti che erano per il sì e che oggi mostrano la necessaria prudenza, possono esserne contenti perché di questi tempi non è scontato. E forse potranno anche reclamare un po’ più di attenzione a livello nazionale, dentro al Pd. Ma faranno bene naturalmente a chiedersi anche come mai a Cervia e Russi e in molte zone di Ravenna il no ha prevalso. Lasciando magari stare la presunta vocazione riformista delle zone, magari del forese, dove ha prevalso il sì.

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