Se segui la tua buona stella arriverai a qualcosa di buono

 

Fausto Piazza«Segui tua stella» recita lo slogan, diffuso da qualche tempo sui media, anche nazionali, dall’ufficio turismo del Comune di Ravenna per invitare e indirizzare i visitatori verso la nostra città e le sue meraviglie durante le vacanze natalizie. Che quello alle stelle sia un richiamo alla cometa della natività, allo splendore dell’oro e blu dell’abside di Galla Placidia, al XV canto o al verso finale della dell’Inferno dantesco non è dato a sapersi… Magari raccoglie tutte le suggestioni. Ma poco importa, perché l’immagine è comunque evocativa e di buon auspicio per questa fine d’anno.

Certo che il sollievo di quel «E quindi uscimmo a riveder le stelle» della Commedia è stato anche troppo sfruttato, abusato direi, dalla ridda di iniziative legate all’anniversario dantesco che ha arricchito, e a volte imballato, la vita culturale e sociale degli ultimi tempi. E non sempre (visto che parliamo di astri luminosi) in modo brillante.

L’abbuffata sul Sommo Poeta ora va in archivio – potremmo dire senza infamia e senza lode – e Dante può tornare a riposare tranquillamente nella sua tomba, con l’auspicio che le celebrazioni abbiano determinato modi, temi e idee per farne un’icona perenne e attrattiva di Ravenna.

Il simbolo delle stelle come guida e come meta da perseguire d’altra parte ha segnato, lo dico sommessamente, anche questa ansiosa, difficile e incerta fase di convivenza con la pandemia, che ci ha costretto a rinchiuderci, isolarci ma anche combattere e tenere duro di fronte alla catena di disagi e di vicende drammatiche che il contagio provoca, sul piano umano, sociale, economico. La comunità ravennate sembra avere resistito bene all’insidia del virus e all’alternarsi di luci e ombre che caratterizza la mutevolezza della situazione.

Anche noi – con una piccola società editoriale e il lavoro di informazione – abbiamo cercato di seguire e perseguire la nostra buona stella nonostante le avversità, continuando a pubblicare i nostri giornali e le riviste di carta e online, e nonostante le circostanze, inventandone anche di nuove come il magazine di 100 pagine e la guida agli eventi dedicati al Settecentenario dantesco, uscito a inizio estate.

A illuminare il cammino, come sempre, è stato fondamentalmente l’impegno e la forza delle persone che formano la nostra squadra e che non smetterò mai di ringraziare per la loro tenacia, passione e competenza. Al pari, indissolubilmente, di tutte quelle aziende private e pubbliche che hanno investito nei nostri media per promuovere i loro prodotti e servizi, consentendo la sostenibilità economica dei nostri free press.

Questo, ovviamente, assieme alle migliaia di lettori che seguono e apprezzano il nostro lavoro informativo, da tanto tempo. Ecco, il tempo che si intreccia con un percorso e una stella, punto di riferimento: l’informazione, il giornalismo e la comunicazione “libera (gratuita) e indipendente” che abbiamo sempre professato e realizzato.

Il primo numero del nostro media capostipite, il settimanale cartaceo Ravenna&Dintorni, è uscito il 17 gennaio 2002, e grazie (e nonostante) tutto quello che è accaduto nel frattempo, il prossimo 2022 festeggeremo un’entusiasmante e vitale impresa lunga vent’anni. Per questo tanti auguri di buone feste e buon anno a tutti… E ognuno segua la sua buona stella.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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