Sinistra: tra dibattito vero e processi alle intenzioni

Di lotta o di governo? Come si conta di più? La sinistra ravennate a questa tornata elettorale si trova di fronte al solito dilemma con gran parte delle sue forze, da Prc a Sel, che ha deciso di rompere con il Pd, questo Pd, anche a livello locale, e dar vita a una formazione alternativa, Ravenna in Comune, che candida una figura di spessore come Raffaella Sutter. E un’altra parte, tra cui alcuni ex Sel ed ex della sinistra Pd, che sta dando invece vita a una lista in appoggio al candidato dem Michele De Pascale nonostante tanti temi nazionali li dividano (vedi i due referendum in arrivo, trivelle e riforme costituzionali). Una lista con dentro volti noti della politica locale tra cui quello di Valentina Morigi, assessore della giunta Matteucci entrata in quota Sel e che ora da Sel (peraltro in dismissione) è stata espulsa per non aver rimesso il mandato e non essersi allineata alle indicazioni del partito locale che ha appunto deciso di uscire dalla maggioranza. E sul web Morigi è diventata, insieme ma più dei suoi compagni di avventura, oggetto di attacchi anche molto pesanti. L’argomento più gettonato è quello dell’attaccamento alla poltrona, come fosse un Razzi qualsiasi. Per onestà intellettuale, e senza necessariamente essere d’accordo con le scelte politiche fatte dall’assessora in vista delle amministrative, le andrebbero però contestualmente riconosciute una passione autentica e una dedizione alla causa che forse hanno avuto pochi eguali in questi anni da queste parti. Si può discutere se i risultati ottenuti soprattutto su temi come la partecipazione e i tanti progetti del decentramento possano valere la candela, possano aver davvero spostato a sinistra il baricentro della giunta o non siano invece serviti da “foglie di fico” (sulla delega al bilancio difficile valutare, con i tagli sempre più importanti da parte del governo). Valutazioni e opinioni politiche dunque sono ovviamente tutte lecite, meno ci sembra che lo sia l’attacco personale e il processo alle intenzioni. Detto questo, resta da dimostrare che quelle che la nuova lista civica di sinistra vanta come proprie conquiste, per esempio lo spegnimento dell’inceneritore, siano davvero tali. Non è che il Pd avrebbe comunque avuto tutto l’interesse a spegnerlo, l’inceneritore, anche solo per togliere voti a quelle forze di opposizione che lo chiedono, tra cui la stessa Ra in Comune? Ossia, si ha più potere da alleati di minoranza in un’alleanza il cui baricentro potrebbe spostarsi più al centro con l’ingresso di personalità come Giovanni Poggiali, o si ha più potere come concreta “minaccia” elettorale che potrebbe togliere magari proprio quei voti utili a evitare il ballottaggio o a vincerlo? Agli elettori l’ardua sentenza.

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