In zona gialla si può riaprire, ma i musei se la prendono comoda

Nessun museo o monumento in provincia di Ravenna ha aperto lunedì 1 febbraio, il giorno del ritorno in zona gialla per l’Emilia-Romagna. I primi a riaprire le porte sono stati i siti di competenza statale, tra cui Sant’Apollinare in Classe e mausoleo di Teodorico il giorno dopo (qui i dettagli di giorni e orari). Il Mar il 4. Classis, il museo più moderno inaugurato nel 2018 e costato 22 milioni di euro, accoglierà i visitatori solo dal 22 febbraio. Gli altri spazi di Ravennantica ancora più tardi: Tamo dal 19 marzo, la Domus dal 2 aprile. Roba che prima di riaprire si fa tempo a tornare in zona arancione. La curia, addirittura, nemmeno ha comunicato quando riaprirà i suoi siti, tra cui una certa basilica di San Vitale. Risultato: offerta museale a macchia di leopardo che magari scoraggia anche qualche temerario turista emiliano-romagnolo (e pensare che ancora si sentono voci di regia comune e biglietti unici).

Eppure i tre mesi di chiusura – iniziati con un Dpcm di novembre che a molti era parso colpire un settore non proprio da movida selvaggia – erano trascorsi con accorati appelli al Governo per proteggere il mondo della cultura. Davanti a dichiarazioni e appelli di questo tenore, veniva da pensare che la macchina organizzativa fosse pronta a rimettersi in modo al primo accenno di allentamento delle restrizioni. Invece tre mesi non sono stati un tempo sufficiente per approntare un piano d’azione tale da essere operativi con un preavviso di 48 ore.

Aprire l’1 febbraio avrebbe avuto molto di simbolico. A novembre il sindaco aveva detto: «In virtù del suo grande valore simbolico abbiamo scelto di mantenere aperta la porta della Tomba di Dante». E continuarono anche le letture in streaming. Sarebbe stato un bel colpo questo ipotetico post del sindaco su Facebook: «Oggi 1 febbraio a Ravenna, dove la cultura è vitale, tutti i musei sono già pronti ad accogliere i visitatori. Non vogliamo perdere nemmeno un momento dell’anno dantesco». A proposito del Sommo: il dipinto di Annibale Gatti in prestito dagli Uffizi è stato visibile ai chiostri francescani per due settimane a ottobre ma adesso è ancora inaccessibile.

Va anche detto che aprire il lunedì per chiudere al venerdì non è di quelle cose che ti danno la carica motivazionale giusta. In questo caso il colpo di genio viene da Roma. Ma coerente. Se a novembre chiudi temendo gli affollamenti ai musei, ora mica vorrai riaprirli nei weekend: ti immagini che assembramenti?

Però nella tarda mattinata del 5 febbraio il Mar ha annunciato che, «a seguito del successo di pubblico di questi primi due giorni di riapertura», dall’8 febbraio l’orario della mostra di Paolo Roversi sarà 10-19 dal lunedì al venerdì anziché 9-18 (in tema di orari è apprezzabile la scelta 14-20 del Mic di Faenza). Ma allora, se c’è stato successo di pubblico, bisognava aprire tutti lunedì 1?

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