Tormento parcheggi al mare e in città come si sosta?

Fausto PiazzaIl tormento(ne) di quest’estate in riviera, fra Marina e Punta, è il parcheggio che non si trova dove piacerebbe. Colpa della ristrutturazione del sistema degli stradelli fra pineta e spiaggia: l’ormai famoso Parco Marittimo, ben lontano dall’essere terminato.
Sarà, però a pensarci bene si faceva fatica anche prima e poi, facendo un giro fra gli altri lidi ravennati sembra che come caos viabilità non è che siamo messi meglio…

Ma il problema c’è ed è importante, giustamente si continuerà a discuterne e si dovrà escogitare qualcosa di efficace per risolverlo. Ma viene, per l’appunto, da pensare che comunque: ci sono troppe auto e sempre più ipertrofiche, spesso utilizzate in modo insensato, soprattutto in tempo di vacanze, in località stipate di villeggianti.

Tanto per uscire da questa ossessione, ma non troppo, ho voltato le spalle al mare e ho pensato alla Ravenna città d’arte e al suo centro storico. E lì va tutto bene quanto a parcheggi? Le aree di sosta per le auto sono funzionali e agevoli per residenti e i turisti? Sia per chi lavora o ha altre incombenze, sia per chi viene a visitare le bellezze ravennati? La questione delle aree di sosta vicino al cuore di Ravenna è un po’ un corto circuito (bello il “salotto urbano” …ma con l’auto dietro l’angolo), vittima di certe rigidità (fra cittadini e commercianti) e a moto ondivago: un po’ ci si adegua, un po’ ci si incazza. Insomma, in città dopo aver liberato piazza Kennedy dalle auto non è successo più nulla.

Men che meno portare a termine finalmente un “piano per i parcheggi a servizio del centro storico”, nonostante fosse stato richiesto, qualche anno fa dal Comune, agli architetti di Nuovostudio di Ravenna. L’elaborato giace in qualche cassetto in Municipio, e non è riemerso neppure quando sono stati scelti i lavori pubblici per attingere ai fondi Pnrr. Questo piano si fonda su elementi molto semplici, funzionali, sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Nella dimensione urbana appena fuori le mura, ricalca aree pubbliche già dedicate alla sosta: Porta Serrata, via Cura, via Fiume Abbandonato, via Serra (ex Macello). La cui capienza viene moltiplicata con infrastrutture a più piani in elevazione, armonizzate con il tessuto edilizio circostante. L’edificazione è con strutture prefabbricate, veloci da costruire, che possono essere circondate da alberi o ricoperte da essenze vegetali, esteticamente gradevoli, le cui facciate possono essere “decorate” con opere di street art oppure ospitare altre forme di comunicazione di pubblica utilità o promozione turistica.
E a proposito di turismo sono agilmente connesse a percorsi pedonali verso i monumenti del centro cittadino, e in parte ai sentieri sopra le mura antiche che da tempo l’amministrazione comunale vorrebbe valorizzare rendendoli agibili.

Fa specie che questa pianificazione si sia arenata in certe, imperscrutabili, indecisioni politiche e di gestione delle necessità cittadine. Speriamo si torni presto a parlarne visto che non si tratta di un progetto casuale o effimero ma che si propone di intervenire in modo strategico sull’evoluzione complessiva di Ravenna, nel campo sempre più problematico della mobilità sostenibile e in quello dei servizi per il turismo storico-artistico.

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