giovedì
26 Giugno 2025
Rubrica L'opinione

Wu Ming «non gradito»? AAA cercasi spazi gratuiti di libertà e pensiero

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Se c’è un bene collettivo da preservare sono quegli attivisti che organizzano eventi di incontro gratuiti e aperti a tutti per parlare di temi anche scomodi, o da prospettive diciamo non “mainstream”. Il tutto esaurito di sabato 18 gennaio alla sala Ragazzini dove si parlava di ambiente con Wu Ming (qui la nostra intervista) ci dice quanto ce ne sia bisogno. E anche senza la platea piena, mettere idee in movimento, anche idee critiche, è sempre utile. Soprattutto in questa fase di campagna elettorale “zoppa”, dove mancano ancora candidati dell’opposizione a sfidare il segretario Pd scelto dal centrosinistra.

Wu Ming Ravenna
La sala Ragazzini di Ravenna piena per Wu Ming

Ora, lascia quindi quanto meno perplessi scoprire che le «biblioteche di questa città hanno un problema con ambiente e Palestina», come ha riferito una volontaria del circolo Arci Dock 61 in apertura dell’incontro del 18 gennaio. Wu Ming stesso ha raccontato di aver scoperto come non sia stata gradita la sua presenza in un’importante istituzione culturale cittadina. Si sarà certamente trattato di un problema logistico, non ideologico, vogliamo sperare. Il Pd di questa città non può certamente temere un intellettuale scomodo come Wu Ming, autore peraltro di un romanzo acclamato, come si dice in questi casi, da pubblico e critica, quale è Gli uomini pesce (Einaudi), che affronta un tema vitale per le nostre terre come il rapporto con l’acqua. Le biblioteche sono un fiore all’occhiello di questa città, vissute e frequentate quotidianamente, spazi di libertà e pensiero, di confronto e cultura nel senso più ampio nel termine, che hanno la non trascurabile caratteristica di fornire servizi gratuiti a tutta la cittadinanza. Ecco sì, si sarà sicuramente trattato di un problema logistico, dicevamo. E per fortuna altre sale in città ci sono. C’è da chiedersi se sono abbastanza e sono economicamente accessibili, semmai. Il punto è che trovare spazi per realtà “minori” o che comunque non possono contare su sedi proprie diventa un tema tanto più importante in un mondo dove intellettuali che fino a poco tempo fa facevano il sold out a eventi gratuiti, oggi riempiono il teatro Alighieri con biglietti che arrivano a costare decine di euro. Niente di male, per carità, se c’è una domanda, la legge di mercato ci dice che arriverà l’offerta (a volta per la verità pure senza la domanda). Però se anche la possibilità di frequentare una conferenza, di ascoltare un pensatore o un giornalista o un filosofo diventa una questione di censo, qualche problema forse dovremmo porcelo.

Ma nessuna paura, sta per partire una campagna elettorale foriera di idee, spunti, confronti che ci terrà compagnia fino a maggio e porterà beneficio a tutta la città per gli anni venire. O no?

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