Parla il convivente di Daniela Poggiali, accusata di omicidio volontario «Va in chiesa tutti i giorni e porta da mangiare alle detenute»
Il convivente ha accettato di parlare con la stampa dopo l’udienza di questa mattina in tribunale a Ravenna davanti al giudice del lavoro: la donna, attraverso il suo avvocato Stefano Dalla Valle, ha chiesto il reintegro tra le fila dell’Ausl che l’ha licenziata per due foto che si fece scattare da una collega accanto a una paziente da poco deceduta con espressioni di scherno. Atteggiamento che le è valso anche l’accusa di vilipendio di cadavere sommandosi a quelle di omicidio e furto (per alcune presunte sottrazioni di denaro ai paziente di alcuni ricoverati). Il giudice Roberto Riverso si è riservato sulla decisione. L’uomo era in aula oggi solo per assistere all’udienza: nei mesi scorsi era stato ascoltato.
«Ho fiducia nei magistrati, nei giudici e nel nostro avvocato», ha commentato Conficconi all’uscita. Riconoscendo poi che il momento è particolarmente difficile per tutti: «Sto vivendo male questi momenti, convivo con lei da sedici anni e ora la vedo un’ora a settimana in carcere». E proprio al personale della casa circondariale vanno i ringraziamenti dell’uomo: «Sono persone deliziose che trattano Daniela come una persona normalissima perché lei è una persona normalissima, una brava persona che sa fare bene il suo lavoro. Adesso in carcere va in chiesa tutti i giorni e porta da mangiare alle altre detenute. Lei sta abbastanza bene, è forte e sa che vicino a lei ci sono persone che le vogliono bene. Stiamo facendo di tutto per portarla a casa».