Il capogruppo della lista civica cita due documenti dell’Autorità portuale: «Aveva affidato l’incarico a un professionista esterno»
Entrando nel dettaglio dei documenti, Ancisi cita la delibera del presidente dell’Autorità portuale dello scorso 12 marzo sul cosiddetto Progettone (quello principalmente di escavo del canale Candiano contro cui lo stesso Ancisi si batte da tempo) in cui l’ente avrebbe affidato, in affiancamento al responsabile del procedimento e ai dipendenti incaricati, «il servizio di predisposizione degli atti finalizzati al rilascio dei permessi autorizzativi per le procedure di svuotamento delle casse di colmata e recupero del materiale ivi depositato», a professionista esterno, per il corrispettivo di 12 mila euro.
E secondo Ancisi con determinazione della Direzione tecnica n. 51 del 21 marzo 2013, l’ente stesso affidò all’Arpa dell’Emilia-Romagna, per il corrispettivo di 6.000 euro, «il prelievo e l’analisi di sei campioni di controllo nell’ambito della caratterizzazione della cassa di colmata Trattaroli lato canale Candiano».
«Non sono in grado di riferire ulteriormente – termina Ancisi – sulla finalità, sulla motivazione e sul contenuto di tali atti non essendone in possesso e non avendo diritto, né opportunità, di ottenerne copia dall’Autorità Portuale stessa».