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    Categoria: società

«Scontri Expo, contrario ai metodi ma cosa resta ai ventenni di oggi?»

Paglia, parlamentare ravennate di Sel, sui fatti di Milano 

Dopo gli scontri di Milano al corteo No Expo, il deputato ravennate di Sel Giovanni Paglia ha affidato a Facebook una sua riflessione: «Io guardo al casino di corso Magenta più o meno come tutti. Condanno, non capisco il senso, e quel poco che intuisco sia sul piano delle radici ideologiche che del metodo non mi piace. Sto dove sono sempre stato, dalla parte di chi è danneggiato, ovvero di chi prova a costruire dissenso e mobilitazione di massa, e non pratiche di scontro. Io però da ieri non riesco a togliermi dalla testa una domanda. Quando ad un ragazzo di 20 anni togli sia la possibilità di integrarsi nella società che quella di sognare la rivoluzione, cosa gli resta, a parte la scelta se bruciare qualcosa insieme a se stesso e cosa? Davvero pensiamo che quei 2 milioni e mezzo di ragazzi che non studiano nè lavorano, con cui ci riempiamo la bocca tutti i giorni, non abbiano nulla, ma proprio nulla a che fare coi fatti di Milano? Ricordando che l’unica risposta che hanno dalle istituzioni è un ministro che li invita a occupare il tempo spostando cassette al mercato della frutta, e che l’Expo per tanti significa solo l’ennesima occasione di lavoro gratuito. Poi si può avere la certezza che siano tutti teppisti figli di papà, perché i neet di questo mondo, quelli bravi, hanno appunto già deciso di bruciare solo se stessi, in attesa di un futuro che non c’è. Ma a me la domanda rimane».