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    Categoria: società

Ecco la prima passerella in legno sulla duna di Marina di Ravenna

Consentirà l’accesso alla spiaggia libera davanti all’ex Colonia Il cantiere riprenderà dopo l’estate in direzione Punta Marina

È stata aperto ufficialmente il transito pedonale della prima passerella realizzata sull’arenile di Marina di Ravenna, di fronte all’ex Colonia, realizzata nell’ambito del progetto sperimentale per la salvaguardia e il ripristino della porzione di duna costiera tra Punta Marina e Marina di Ravenna.

La nuova passerella è stata costruita in legno di larice, è lunga 400 metri e provvista di parapetti. Si tratta del primo dei 13 manufatti previsti che verranno costruiti lungo la spiaggia di Marina di Ravenna tra il bagno ai Tamerici e il Bagno Ruvido.
Mercoledì mattina Enrico Liverani, assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità del Comune; Nicola Salmaso, responsabile distretto Centro Settentrionale di Eni spa, e Massimo Medri, presidente del Parco del Delta del Po, hanno simbolicamente inaugurato il nuovo accesso sopraelevato che consentirà ai bagnanti di accedere al tratto di spiaggia libera di fronte alla Colonia.

Il progetto è frutto di un accordo del Comune con Eni ed è promosso anche con Regione e Provincia; è finanziato da Eni, che segue anche la direzione lavori, sotto la supervisione e il controllo del Comune.
Finora gli interventi hanno interessato il tratto di fronte all’ex colonia (bagno ai Tamerici).
Durante la stagione turistica ci sarà una sospensione; dopo di che si riprenderà a ottobre, completando l’intervento nella parte più a sud, fino al bagno Ruvido.

«Nei tempi stabiliti, questa nuova struttura sulla spiaggia, appena realizzata, apre la stagione balneare nel segno del rispetto e della fruizione delle peculiarità naturalistiche del nostro paesaggio – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici e mobilità Enrico Liverani -. La protezione e la tutela delle nostre dune è un obiettivo primario che, grazie al contributo di Eni, oggi siamo in grado di realizzare in modo efficace e va a migliorare anche la qualità paesaggistica della spiaggia. Oltre ad assolvere la funzione primaria di salvaguardare l’arenile, la realizzazione di questa opera ci aiuta a propagare un messaggio educativo nei riguardi della salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema in generale».

Con questi lavori – spiegano poi dal Comune – «si intende controllare gli attraversamenti del corpo dunoso con percorsi obbligati, in legno, sospesi, che consentano l’accesso alla spiaggia senza che il corpo dunoso stesso venga calpestato, favorendone quindi l’accrescimento morfologico e facilitando la colonizzazione delle specie vegetali pioniere. E si auspica che tale intervento sperimentale possa costituire un modello da estendere ad altre analoghe zone litoranee dunose».

I principali interventi sono quindi appunto costituiti dalla realizzazione di percorsi strutturati, con tredici passerelle pedonali in larice protette da parapetti, longitudinali (a ridosso della pineta) e ortogonali (per l’accesso alla spiaggia) rispetto alla linea di riva, sopraelevati, «in modo da garantire il rispetto del corpo dunoso, che assecondino il più possibile le sinuosità e la morfologia della duna», si legge sempre nella nota del Comune. Il sistema di percorsi sarà accessibile per la maggior parte anche a persone con ridotte capacità motorie.

L’intervento viene completato con la piantumazione di essenze erbacee e arbustive (Ammophila littoralis, nome volgare Paglia marina; Agropyron junceum, nome volgare Gramigna delle spiagge; Euphorbia paralias, detta Euforbia marittima; Eryngium maritimum, nome comune Calcatreppola delle sabbie; Olivello spinoso, Ginepro).
Infine sul fronte mare e lateralmente l’area viene cinta da una delimitazione costituita da pali e corda. È prevista inoltre l’installazione di cartelli di divieto di accesso unitamente all’apposizione di pannelli illustrativi dello scopo del progetto sperimentale.
Sono poi contemplati, in alcuni punti, interventi di sand fencing, che consistono nel posizionamento alla base della duna di graticciate di vimini, per contrastare l’erosione del vento e consentire l’accumulo della sabbia trasportata.