Al parco intanto sono nati un lemure, un’antilope, una zebra e un lama. Il direttore: «Una conferma del benessere degli animali»
«Non è la prima volta che il nostro Parco interviene per porre rimedio a situazioni di emergenza che vedono animali in difficoltà – commenta in una nota il direttore del Safari Ravenna, Osvaldo Paci –. È successo in passato con il caso relativo alla chiusura del rettilario di San Marino o ancora in occasione dell’ospitalità delle due tigri di Pinerolo, per altro oggi perfettamente integrate nel gruppo grazie al lavoro continuo del nostro team di keeper e veterinari. Da parte nostra continuerà ad esserci sempre la massima disponibilità a collaborare anche con le associazioni animaliste, come accaduto con l’Associazione Animalisti Italiani quando ci siamo da subito attivati per evitare la soppressione della giraffa danese».
Negli ultimi mesi inoltre – informano in una nota dal parco – al Safari Ravenna sono nati un lemure, un’antilope, una zebra e un lama. «Le nuove nascite – viene specificato – rientrano nelle azione di allevamento in rancing approvata a livello mondiale per il mantenimento e la salvaguardia dei pool genetici da tutelare».
«La riproduzione all’interno del nostro Parco – conclude Paci –, conferma lo stato di benessere e di salute dei nostri animali. Ogni nascita all’interno del Safari rispetta quanto stabilito dalle leggi, infatti, al fine di limitare le nascite, il Parco è dotato di un piano di limitazione delle stesse».