martedì
01 Luglio 2025
Solarolo

Allevava cani in gabbia tra feci e insetti Salvati 120 animali, denunciato 62enne

Nel freezer il cadavere di un maltese. Casi di gastroenterite, otiti, congiuntiviti, cimurro. La struttura risultava autorizzata

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La maggior parte erano sistemati in locali destinati a pollaio oppure all’interno di box e gabbie realizzati con lamiere e materiale di recupero molto spesso senza protezioni per fili di ferro, chiodi arruginiti o cavi elettrici penzolanti, vivendo in diversi casi tra feci urine: 120 cani di varie razze, fra cui numerosi cuccioli, sono stati sequestrati dai carabinieri in un casale a Solarolo dove un 62enne gestiva un allevamento autorizzato dalle autorità competenti. Gli animali sono stati trasferiti in strutture specializzate e affidati alle cure dei veterinari, il titolare è stato denunciato per maltrattamento di animali. Le indagini procedono ora per valutare eventuali omissioni dei controlli trattandosi di una attività autorizzata.

Il blitz dei militari è iniziato nella serata del 14 settembre andando avanti fino all’alba. La richiesta di intervento era giunta da un gruppo di volontari del movimento animalista Eital (ente italiano tutela animali e lupo) che a sua volta aveva raccolto la segnalazione di una ragazza appassionata di cani: si era rivolta all’allevatore per acquistare un Bouledogue francese restando sconvolta dalla situazione trovata nel canile. I carabinieri si sono avvalsi della consulenza di un veterinario nonché di un esperto dell’Eital in veste di ausiliario di polizia giudiziaria. I medici hanno refertato casi di gastroenterite, cimurro, congiuntiviti più o meno gravi, otiti e gravi disturbi comportamentali. Per alcuni esemplari è stato necessario il ricovero d’urgenza in clinica.

Secondo la relazione dell’Arma, lo scenario all’interno della struttura era drammatico: in tutti gli spazi occupati dai cani si percepiva un odore nauseabondo dovuto alla sporcizia ed alle deiezioni in ambienti privi di ricambio di aria cosparsi di feci e urine in assenza degli scarichi per le deiezioni previsti per legge. Rinvenute nelle gabbie anche alcune scodelle contenenti cibo avariato contaminato dagli insetti. La zona nursery era stata ricavata all’interno di cassoni per il trasporto della frutta dove erano stati sistemati i cuccioli e le fattrici nel totale sudiciume mentre l’area di quarantena per i soggetti affetti da malattie non era per nulla isolata dal resto dell’allevamento. In un congelatore dove l’allevatore conservava il cibo per i cani è stato trovato il cadavere di un maltese privo di microchip. All’interno di un altro ambiente, invaso dagli insetti, vi era della carne in evidente stato di decomposizione. Sul pavimento anche feci e cadaveri di topi.

L’associazione animalista Eital fa sapere che eventuali disponibilità da parte di privati per l’affidamento temporaneo delle bestie possono essere comunicati via email a ufficio.affidamenti@eital.it. Al momento è ben precisare che non si tratta di adozioni, che potranno eventualmente arrivare solamente una volta chiuso il caso, ma solamente di affidi di animali sotto sequestro nell’ambito delle indagini preliminari sul caso.

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