È un appassionato di tiro con diverse armi regolari: le forze dell’ordine cercavano le stesse munizioni da caccia che hanno ucciso Chianese
Il blitz nasce da quella che potrebbe essere una pista verso il nome del killer: l’artigiano, appassionato di tiro con diverse armi regolarmente denunciate, risulta tra i clienti di un’armeria forlivese che potrebbe aver venduto le munizioni da caccia calibro 12 usate per l’omicidio del vigilante. E in effetti è tra i clienti ma, a differenza di quanto ipotizzato dagli inquirenti, l’uomo non avrebbe comprato le stesse munizioni bensì una pila.
Chianese è stato ucciso poco dopo la mezzanotte tra il 29 e il 30 dicembre davanti all’entrata della cava Manzona, raggiunto alla testa da una fucilata a pallettoni calibro 12. Sembrerebbe ormai piuttosto certa l’ipotesi di un agguato pianificato per colpire il 42enne, originario di Trentola Ducenta in Campania ma da tempo residente a Osteria con la moglie e un figlio di 9 anni. Lavorava dal 2009 per la Civis Augustus. A trovarlo è statoun collega mandato dalla centrale operativa che non aveva più contatti con l’uomo. Dal cadavere del 42enne sono stati portati via la pistola d’ordinanza e il portafoglio, mai ritrovati. Il cellulare della vittima è invece rimasto nell’abitacolo dell’auto di servizio, trovata con il lunotto in frantumi da una seconda fucilata.