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    Categoria: società

Omicidio vigilante: blitz a casa di un artigiano. Ma non c’entra

È un appassionato di tiro con diverse armi regolari: le forze dell’ordine cercavano le stesse munizioni da caccia che hanno ucciso Chianese

Un’abitazione di Rimini, dove un artigiano vive solo, è stata perquisita dalle forze dell’ordine nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Salvatore Chianese, 42enne metronotte ucciso con una fucilata il 30 dicembre scorso all’entrata della cava Manzona di Savio durante un turno notturno di lavoro: l’uomo è stato portato in caserma per essere ascoltato come persona informata sui fatti ma sembrerebbe del tutto estraneo alla vicenda. È quanto si apprende dalle pagine de Il Resto del Carlino oggi in edicola.

Il blitz nasce da quella che potrebbe essere una pista verso il nome del killer: l’artigiano, appassionato di tiro con diverse armi regolarmente denunciate, risulta tra i clienti di un’armeria forlivese che potrebbe aver venduto le munizioni da caccia calibro 12 usate per l’omicidio del vigilante. E in effetti è tra i clienti ma, a differenza di quanto ipotizzato dagli inquirenti, l’uomo non avrebbe comprato le stesse munizioni bensì una pila.

Chianese è stato ucciso poco dopo la mezzanotte tra il 29 e il 30 dicembre davanti all’entrata della cava Manzona, raggiunto alla testa da una fucilata a pallettoni calibro 12. Sembrerebbe ormai piuttosto certa l’ipotesi di un agguato pianificato per colpire il 42enne, originario di Trentola Ducenta in Campania ma da tempo residente a Osteria con la moglie e un figlio di 9 anni. Lavorava dal 2009 per la Civis Augustus. A trovarlo è statoun collega mandato dalla centrale operativa che non aveva più contatti con l’uomo. Dal cadavere del 42enne sono stati portati via la pistola d’ordinanza e il portafoglio, mai ritrovati. Il cellulare della vittima è invece rimasto nell’abitacolo dell’auto di servizio, trovata con il lunotto in frantumi da una seconda fucilata.