Chiuse le indagini sulle casse di colmata per i dragaggi dal 2008 Il pm chiederà il giudizio per i vertici di Autorità portuale, Cmc e Sapir
I nomi dei dirigenti coinvolti sono quelli di Galliano Di Marco e Antonio Parrello (gli ultimi due presidenti di Ap); di Matteo Casadio, Giordano Angelini e Roberto Rubboli (attuale presidente di Sapir, il suo predecessore e l’attuale amministratore delegato); di Massimo Matteucci e Dario Foschini (presidente e ex amministratore delegato di Cmc); di Maurizio Fucchi, Alfredo Fioretti e Guido Leoni (ex vicepresidenti della Cmc). A loro, come si legge su Corriere Romagna e Resto del Carlino in edicola oggi 31 marzo, è stato notificato l’avviso di fine indagini che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm (indagini condotte dal sostituto procuratore Marilù Gattelli). Proprio un anno fa i dieci ricevettere l’avviso di garanzia che li informò di essere sotto indagine.
Il fascicolo della procura è su presunte irregolarita autorizzative per otto casse di colmata (in buona sostanza vasche di contenimento costituite artificialmente realizzando arginature alte diversi metri sul piano campagna) contenenti fanghi dragati principalmente dai fondali del porto canale di Ravenna. Le scadenze più recenti risalgono alla fine del 2012 ma altre sono precdenti. In totale si tratta di circa tre milioni di metri cubi di materiale (volume equivalente circa a 30mila Tir) conferito nelle casse in momenti diversi nel corso del tempo.
Un anno fa gli uomini della guardia forestale hanno perquisito le sedi delle tre società coinvolte sequestrando una grande mole di documentazione. Il riferimento normativo complessivo è il testo unico 152/2006 che richiama sostanzialmente tutta le precedenti disposizioni. Agli indagati vengono contestati due reati ambientali in concorso: smaltimento di rifiuti in mancanza di autorizzazione e creazione di discarica non autorizzata.