Ricattava 60enne sposato per coprire la relazione omosex: arrestato 22enne

I due si erano conosciuti in chat: in cinque mesi l’uomo ha pagato oltre 10mila euro. All’inizio regali spontanei poi una estorsione con minacce

In chat è nata una conoscenza che poi è diventata una relazione omosessuale, tra un 60enne italiano sposato con figli e un 22enne senegalese in Italia da tempo, ed è finita con l’arresto del giovane per estorsione: in cinque mesi di frequentazioni si è fatto consegnare in tutto oltre diecimila euro sotto la minaccia di svelare la loro storia alla famiglia mostrando alla vittima, come arma di ricatto, anche alcuni filmati dei loro rapporti clandestini che aveva sul telefonino. Le manette sono scattate ieri mattina, 9 giugno, dopo un incontro organizzato dal 60enne con la regia dei carabinieri a cui si era rivolto per mettere fine al suo incubo: il giovane aveva chiesto 7-800 euro e quando si è alzato dal tavolo di un bar nel forese ravennate con la busta del denaro è stato fermato dai militari che erano appostati in borghese ad ascoltare la conversazione appena avvenuta.

La conoscenza tra i due è nata lo scorso gennaio. Il più anziano si era iscritto su Badoo, sito internet di incontri, utilizzando la propria identità ma omettendo alcuni dettagli. Con il giovane è cominciata dapprima una frequentazione solo online. Quando la cosa si è trasferita nel mondo reale con incontri veri, il senegalese è regolare in Italia e si è presentato come disoccupato (in realtà lavora come operaio) e bisognoso di aiuto soprattutto per presunte visite mediche dei genitori rimasti in patria. L’amante in principio lo ha aiutato volontariamente con piccole somme di denaro finquando il tono delle richieste è cambiato, non più lasciate alla liberà generosità dell’altro ma vere e proprie estorsioni: cifre ben precise per non rivelare nulla ai familiari.

Questo infatti era l’argomento che il giovane aveva capito di poter utilizzare per fare presa sul compagno di quella relazione. Non minacce di violenze fisiche ma l’incubo della gogna pubblica. Un giorno il senegalese si è presentato sotto l’abitazione dell’uomo cominciando a urlare, un altro giorno ha mostrato di avere il numero di telefono del figlio, un’altra volta gli ha mostrato alcuni filmati dei loro rapporti. Insomma, una serie di circostanze per mostrare quanto facesse sul serio. Arrivando anche a parlare di una situazione di un suo amico simile alla loro in un’altra regione in cui alla fine la vittima dell’estorsione, talmente esasperata, era arrivata a suicidarsi. Al momento non è stato ancora possibile appurare se le parole facciano riferimento a una circostanza concreta.

Le indagini dei carabinieri stanno ora cercando di accertare se l’estorsione fosse premeditata dal giovane oppure sia nata nel corso dei mesi quando si è reso conto che poteva diventare uno strumento facile per un guadagno extra.

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