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    Categoria: società

Ballottaggio: cosa faranno il banchiere, il manager, l’ex pornostar, la showgirl…

In un clima da caccia all’endorsement abbiamo raccolto le opinioni di alcune personalità legate a Ravenna ma senza ruoli diretti in politica

Gli amici si vedono nel momento del bisogno, recita l’adagio. E negli ultimi giorni che precedono il ballottaggio per la scelta del sindaco di Ravenna, circostanza che in città non accadeva dal 1993 quando si sfidarono Ezio Fedele Brini (Alleanza per Ravenna) e Pierpaolo D’Attorre (Pds) con la vittoria del secondo 56-44, sono stati molti i privati cittadini ma anche le associazioni e le organizzazioni che hanno scelto di manifestare il proprio appoggio per uno dei due. In ballo la poltrona di sindaco occupata dal 2006 da Fabrizio Matteucci: con una coalizione di centrosinistra c’è Michele de Pascale (46,5 percento al primo turno) e con una coalizione di centrodestra c’è Massimiliano Alberghini (28 percento il 5 giugno).

Tra coloro che hanno scelto di manifestare apertamente davanti all’opinione pubblica il proprio appoggio si registra una maggioranza di endorsement per il centrosinistra, una corsa a sostenere il candidato che parte favorito. Se ci si ferma all’umore di chi si espone – tra cui anche realtà importanti della città non così propense a dichiarazioni politiche esplicite – si legge una maggioranza per il centrosinistra. Un sentimento riscontrato non solo basandosi sulle iniziative di chi ha alzato la mano spontaneamente ma anche sulla base di quanto raccolto quando abbiamo sondato il terreno tra esponenti non politici dei più diversi settori. Ma occorre tenere a mente che questa è solo la misurazione fatta tra coloro che sono usciti allo scoperto, chiaramente una minoranza rispetto al corpo elettorale che conta 123mila persone. Quindi un termometro che potrebbe non restituire l’esatta temperatura dell’elettorato. Perché è noto che passi parecchia strada tra (non) dichiarare il proprio voto alla vigilia e la croce che effettivamente (non) si andrà a tracciare sulla scheda.

A far discutere, raccogliendo critiche sia da destra che da sinistra, è stato soprattutto l’endorsement per il centrosinistra da cento imprenditori del turismo (vedi correlati). Polemiche accese attorno a una iniziativa senza precedenti in città.

Del medesimo orientamento anche la posizione presa dalla Cgil: un accorato invito a non disertare le urne e «scongiurare con fermezza il rischio che Ravenna possa essere amministrata da forze politiche che nulla hanno a che fare con la sua tradizione antifascista».

Ancora più esplicite le parole dell’Arcigay provinciale: «Chiediamo a chi condivide i valori dell’antifascismo e della pari dignità di tutte e tutti, di votare Michele de Pascale». Per dovere di cronaca va ricordato che, di fronte alla precisa domanda, Alberghini ha dichiarato in campagna elettorale che non opporrà alcuna obiezione di coscienza alla registrazione di unioni civili fra persone dello stesso sesso.

Non meno esplicita l’Anpi di Ravenna: «Invitiamo a votare e a far votare Michele De Pascale. Alberghini è a capo di un centrodestra sostenuto anche dalla Lega, quella Lega di Salvini che va sul palco con i fascisti di Casa Pound». Ma diversa la posizione dell’Anpi di Alfonsine rappresentanta da un candidato di Ric: «Sono stato contattato da un esponente legato a De Pascale chiedendomi di prendere posizione in favore di quel candidato. L’Anpi non si schiera, men che meno se l’Anpi è di Alfonsine e si vota a Ravenna».

La notte tra il 19 e il 20 giugno metterà in fuga i dubbi. Intanto noi abbiamo messo in fila sei opinioni andando a pescare tra personalità note in città provenienti da settori più disparati che attualmente non hanno incarichi o mansioni direttamente inseriti nel contesto politico comunale. Sei cittadini, un paio dei quali non hanno residenza a Ravenna ma a Ravenna sono legati eccome, per un punto di vista diverso sulla scelta di domenica.

L’INDUSTRIALE
Guido Ottolenghi, presidente Confindustria
«Voto a Bologna. Ma non mi esprimo»
Per il presidente di Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi, i ballottaggi con cui fare i conti sono addirittura due: quello di Bologna dove ha la residenza e quello di Ravenna dove ha i suoi interessi economici. Ma nemmeno una indicazione: «Rappresento imprenditori che voteranno per ognuno degli schieramenti, credo non sarebbe corretto esprimere la mia posizione. Di sicurò però andrò a votare come ho fatto anche al primo turno. Per la situazione di Ravenna mi sento di dire che chiunque vincerà potrà contare su una opposizione consistente e capace ma al tempo stesso avrà una solidità numerica con cui governare».

IL BANCHIERE
Antonio Patuelli, presidente Carira e Abi
«Devo essere distante da ogni candidato»
Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna dell’Abi e deputato Pli dal 1983 al 1987, si chiude in un blindatissimo riserbo e non lascia trapelare nulla in nessun senso: «Nel mio ruolo mi sento in dovere di essere il più distante possibile da ogni indicazione di qualunque natura. La Cassa ha vinto la gara pubblica per la tesoreria del Comune, è una gara già fatta e chiusa ma credo che questo sia un motivo ulteriore per non prendere posizioni». Trincerato nel suo silenzio non si lascia sfuggire nemmeno se andrà alle urne o meno: «Mi lusinga che mi venga chiesta la mia opinione ma non dirò nulla».

IL MANAGER
Galliano Di Marco, ex presidente Autorità portuale
«Voterei De Pascale perché sono di sinistra»
L’ex presidente dell’Autorità portuale non ha preso la residenza ravennate nei quattro anni del suo mandato: «Al ballottaggio di Ravenna non avrei dubbi: voterei De Pascale, anche se sul porto continua a dire cose senza senso, perché ha dei cattivi consiglieri. Io sono sempre di sinistra, nonostante Matteucci e Delrio. A Milano ho votato al primo turno per Basilio Rizzo di Milano in Comune, il Sutter di Milano, e al ballottaggio voterò per Sala senza se e senza ma. Per questo non potrei mai votare per Alberghini. Quest’ultimo poi ha detto che entro sei mesi inizierà il dragaggio del porto: ma dove e come? Purtroppo, temo che il porto di Ravenna abbia perso la sua occasione storica ed i candidati fanno solo propaganda, cosa comprensibile dal loro punto di vista».

LA SHOWGIRL
Elenoire Casalegno, attrice e conduttrice
«Non accetto chi mette scheda bianca»
La conduttrice televisiva e attrice Elenoire Casalegno non vive stabilmente a Ravenna da tempo ma è tornata il 5 giugno per il primo turno e tornerà a votare per il ballottaggio del 19: «Per chi voterò? Non me lo farete dire nemmeno sotto tortura perché faccio un lavoro pubblico e non vorrei che la mia posizione potesse influenzare qualcuno, invece io mi sento responsabile solo per me stessa». La 40enne ex modella su una cosa non ha dubbi: «Trovo assurda la scelta della scheda bianca, rispetto di più chi non va proprio a votare a patto che poi non si lamenti».

L’EX PORNOSTAR
Luce Caponegro, titolare di un centro benessere
«Alberghini è il mio commercialista, uomo corretto»
Il bisogno di alternanza e cambiamento è la filosofia che guiderà la scelta di Luce Caponegro nella cabina elettorale il 19 giugno: «Certo che andrò a votare – dice la 49enne che dal 2012 è imprenditrice con un centro benessere in città e prima fu la celebre pornostar Selen –. Abbiamo bisogno di aria nuova in città, una mentalità diversa. Ravenna è un po’ fredda al cambiamento ma non mi pare che questo abbia dato risultati esaltanti». Per fare la scelta, Caponegro potrà contare su una conoscenza diretta di uno dei candidati: «Alberghini è il mio commercialista, una persona di una correttezza morale straordinaria con grande sensibilità per le questioni femminili e infatti in studio ha molte collaboratrici donne».

L’ALLENATORE
Andrea Mandorlini, ex calciatore
«Non ho votato al primo turno ma ora sì»
Il 56enne Andrea Mandorlini, vincitore di uno scudetto con l’Inter nel 1989 ed ex allenatore del Verona (esonerato alcuni mesi fa dopo tre stagioni in serie A), non è venuto nella sua città natale per il voto del primo turno ma lo farà il 19: «Al primo turno non ho avuto modo di venire il 5 giugno. Ora il momento è decisivo, verrò a votare». Chi? «Non posso esprimermi, sono ancora tesserato con il Verona e per il nostro contratto non siamo autorizzati a dare indicazioni che riguardano questioni politiche, non possiamo esprimere pareri di fronte a tornate elettorali».