Pericolo di fuga: arrestato Musca In carcere anche il figlio e la compagna

L’imprenditore immobiliare ed ex vicesindaco è indagato per bancarotta con i due familiari. Secondo l’accusa progettavano di trasferirsi in Svizzera

Sono stati arrestati a Ravenna il noto imprenditore immobiliare ed ex vicesindaco Giuseppe Musca, suo figlio Nicola e la compagna Susy Ghiselli: i tre sono indagati per bancarotta nell’ambito di un’inchiesta della guardia di finanza sui fallimenti di due società e arrivata al sequestro del Grand Hotel Mattei e ora secondo gli inquirenti stavano pianificando il loro trasferimento in Svizzera. Il fermo per il pericolo di fuga è stato notificato nella notte tra il 10 e l’11 luglio e ora i tre – difesi da un pool di avvocati composto da Luigi Stortoni, Maurizio Merlini, Ermanno Cicognani e Giovanni Scudellari – si trovano in carcere in attesa dell’udienza di convalida prevista per i prossimi giorni.

Come si apprende dalle pagine di Corriere Romagna e Resto del Carlino, il provvedimento è stato disposto sulla base delle intercettazioni telefoniche dalle quali emergerebbe un interesse su come ottenere il domicilio a Chiasso, nel Canton Ticino, dove i tre vorrebbero affittare un immobile. La disponibilità a cedere alcuni immobili nell’area ravennate viene vista dai magistrati come un’ulteriore conferma della tesi di una fuga imminente.

Lo scorso aprile, come ricordato, la guardia di finanza aveva sequestrato (vedi correlati) il noto quattro stelle superior Grand Hotel Mattei a Ravenna e otto appartamenti della Gruppo Gestione Immobili a Bagnacavallo nell’ambito di un’indagine in cui si ipotizza l’esistenza di un presunto sodalizio familiare specializzato in bancarotte fraudolente finalizzate alla spoliazione di società prossime al fallimento per distrarne i capitali. L’inchiesta diretta dal procuratore capo Alessandro Mancini e dai sostituti Lucrezia Ciriello e Monica Gargiulo ritiene che operazioni straordinarie di fusioni, scissioni e cessioni di partecipazioni sociali svalutate ad hoc, poste in essere con diverse società operanti nel territorio ravennate, ma spesso con sede nella capitale, abbiano determinato il fallimento di due società, con distrazioni di attività per circa 32 milioni di euro. Oltre ai tre già ricordati sono indagati anche Antonio Costa, emiliano di 67 anni, e di Davide Alicata, palermitano di 37 anni, cugino di Musca. Per questi ultimi due non è stato disposto nessun provvedimento restrittivo.

Nel 2014 su queste pagine (vedi correlati) raccontammo gli intrecci di capitali, quote, società e incarichi a monte dell’albergo al villaggio San Giuseppe, al tempo ancora sotto le insegne Holiday Inn prima di diventare Grand Hotel Mattei.

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