La motovedetta che salva i migranti a Lampedusa: «Tutti vanno soccorsi»

In partenza da Ravenna: lunga 25 metri, ospiterà fino a 170 persone

Anche quest’anno l’equipaggio della motovedetta CP 274 di stanza a Marina di Ravenna, dipendente dalla Direzione Marittima dell’Emilia-Romagna, raggiungerà il canale di Sicilia per entrare a fare parte del dispositivo navale che garantisce il soccorso dei migranti che prendono il mare in fuga da guerre e persecuzioni.

Il comandante della motovedetta della Guardia Costiera è il maresciallo Giulio Nardozza e conosce bene il fenomeno essendo già stato a Lampedusa e avendo più volte collaborato in Grecia con l’agenzia europea Frontex sull’isola di Samos, con ancora negli occhi le 1.200 persone soccorse nel 2014.

«In mare – dice Nardozza – c’è solidarietà: vige la legge che chi è in difficoltà va soccorso. Facciamo questo lavoro con tanta passione la stessa che ci lega a molti amanti del mare, poi quando salvi una vita la soddisfazione è grande e ripaga dei tanti sacrifici, delle ore trascorse in mare e della distanza dalle famiglia. Siamo consapevoli di affrontare un’esperienza impegnativa e provante: oltre che marinai siamo anche militari addestrati ed equipaggiati anche per affrontare il peggio».

La motovedetta è lunga 25 metri per 60 tonnellate di stazza, è dotata di sistemi attivi e passivi di difesa e può rimanere in assetto di ricerca anche per tre giorni di seguito. Osservandola risulta difficile immaginare che possa ospitare a bordo 170 persone, eppure – scrivono dalla Guardia Costiera – è la realtà che tutti i giorni, da fine agosto, si troverà ad affrontare l’equipaggio romagnolo composto, oltre che dal maresciallo Nardozza, da Maurizio Petruzzello, Nicolò Sparta, Aurelio Rizzi, Francesco Corrado, Giuseppe Vitale, Costantino D’Alessio, Valerio Fratini e Paolo Barone.

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