Parla la ravennate Marisa Iannucci, da vent’anni musulmana «I divieti in Francia sono un atto grave e irresponsabile»
Senza mezze misure, liquida le polemiche sul burkini scaturite in Italia in questi giorni come «l’ennesima stupidaggine estiva» e le posizioni di alcune «pseudo femministe», che ritengono sia giusto vietarlo per liberare le donne musulmane dall’oppressione degli uomini, solo delle «sciocchezze».
«Le donne oppresse – dice Iannucci – stanno a casa a lavare, a cucinare, a fare figli. Mica vanno in piscina con i burkini comprati a Londra…».
Facendo un passo indietro, il burkini (un costume intero che copre interamente il corpo, lasciando liberi viso, mani e piedi, «simile a quello dei surfisti, lanciato sul mercato già da parecchi anni, molto comodo per nuotare», per usare le parole di Iannucci) è diventato di grande attualità in questi giorni per i divieti applicati in alcune località marittime della Francia, che ora le musulmane non possono frequentare con quel costume perché manifesterebbe «in maniera ostentata un’appartenenza religiosa» e quindi «rischia di creare disturbo all’ordine pubblico», per citare le nuove leggi.
E in Italia? «La polemica – risponde Iannucci – ha fatto emergere l’etnocentrismo e l’islamofobia di tanta parte del cosiddetto femminismo o veterofemminismo italiano. Niente di nuovo per me, ma sicuramente quelle femministe che ritengono che limitare le donne nella gestione del loro corpo, e quindi nelle loro libertà personale, sia un modo di liberarle hanno decisamente dei grossi problemi. Si tratta soltanto di atteggiamenti neocolonialisti di cui l’Europa non si è mai liberata».
La critica che viene rivolta più spesso è che le donne musulmane non dovrebbero rassegnarsi al fatto che loro non possono andare al mare svestite e gli uomini sì… «Anche gli uomini praticanti devono coprirsi con il pantalone – replica Iannucci –, ma i praticanti musulmani di solito non vanno al mare dalle nostre parti perché comunque si troverebbero attorno gente nuda e dovrebbero stare con gli occhi bassi, non è un luogo adatto. Io, come molti, vado al mare in luoghi meno affollati e nei giorni feriali ma non tutti lo possono fare, preferiscono andare all’estero, in paesi musulmani dove sono tutti un po’ più vestiti. E nessuno guarda. Diciamo che, come altri musulmani europei, noi cerchiamo compromessi, e il burkini è uno di questi, ma mi sembra che non lo si sia capito. Nessuno obbliga le donne a indossarlo, perche le donne che lo indossano non sono quelle delle classi meno abbienti o meno istruite».