La lista civica La Pigna annuncia che presenterà un ordine del giorno in consiglio comunale a Ravenna chiedendo al sindaco di riportare i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti in capo al Comune e non più in appalto a Hera. Lo fa sapere Veronica Verlicchi, coordinatrice della lista rappresentata in municipio da Maurizio Bucci. Che durante la campagna elettorale in cui era candidato sindaco aveva denunciato «un grandissimo conflitto d’interesse in Hera» e ora torna a farlo dopo la gara della multiutility andata deserta: nessuna offerta per il subappalto del servizio raccolta e smaltimento in provincia, nemmeno dal gruppo di imprese capeggiato da Ciclat che sta svolgendo oggi le operazioni.
«È bene sottolineare – dice Verlicchi – che questo nuovo bando prevedeva una base d’asta di 18 milioni di euro, esattamente la stessa cifra con la quale la società Aimeri era riuscita ad aggiudicarsi l’appalto la scorsa primavera (superando l’offerta del gruppo Ciclat, ndr). All’epoca tutti, tranne noi de La Pigna, gridarono allo scandalo per un ribasso così elevato dalla base d’asta che era di 22 milioni di euro dichiarando che l’importo di aggiudicazione di fatto avrebbe prodotto delle perdite per il gestore del servizio. Oggi che, come sottolineato, la base d’asta è pari all’importo dello scandalo, nessuno dice nulla. La base d’asta così bassa si è rivelata un deterrente molto efficace per scoraggiare dal partecipare qualsiasi concorrente di Ciclat. Questa situazione ha agevolato la proroga dell’incarico a Ciclat, conservando così gli interessi dei soliti soggetti. La conferma arriva anche dall’assessore all’Ambiente, Gianandrea Baroncini, il quale dichiara che Hera prorogherà, per la seconda volta consecutiva, il servizio alla Ciclat. Chi fa le spese di tutto questo? Noi ravennati, ovviamente. Questa nuova proroga del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti comporta, infatti, un maggior costo a carico di noi cittadini e delle imprese».
La proroga finira anche in un esposto che Bucci intende segnalare all’Autorità Anticorruzione e alla procura della Repubblica. Anche sulla scorta di quanto proprio l’Anac ha rilevato nelle scorse settimane: «Dopo aver svolto una verifica sugli appalti e gli affidamenti di Hera spa e di Hera Ambiente degli ultimi tre anni, ha rilevato ben dieci macro violazioni ad Hera Spa e cinque macro violazioni ad Hera Ambiente: violazione dei principi di trasparenza nell’attività delle commissioni di gara, restrizione della libera concorrenza mediante inserimento nei bandi di requisiti specifici tali da escludere una più ampia platea di partecipanti, tempi stringati per la presentazione delle offerte al fine di limitare la partecipazione a più soggetti economici, rinnovi continui e scarsamente motivati, poca chiarezza sui criteri per la scelta delle ditte».