La Ravenna del boom economico negli Sguardi in Camera dei film di famiglia

Sono oltre 700 le pellicole arrivate in risposta al bando lanciato dal Comune: dai primi anni Cinquanta immagini di diverse scene cittadine e di tanti quartieri, dal porto in poi

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Catalogazione e restauro alla moviola di pellicola Super 8
Progetto “Sguardi in camera. Ravenna nei film di famiglia e amatoriali”

Oltre 700 pellicole e 63 ravennati hanno aderito al progetto Sguardi in camera – Ravenna nei film di famiglia e amatoriali . Le pellicole sono tutte nei formati  8mm (40%) e Super8 (60%). Da segnalare anche la consegna di fondi in 16 mm, un formato già professionale, che rappresentano una particolarità e che avranno necessità di essere analizzati e studiati a parte. In totale le ore di girato raccolte equivalgono a 49 ore contro le 30 che ci si era dati come obiettivo.

Gli anni di realizzazione delle pellicole partono dai primi anni’50 del secolo scorso a rappresentare una Ravenna in bianco e nero (straordinarie le riprese della spiaggia di Porto Corsini con le tende a fare ombra ai bagnanti, le turiste con i costumi interi e per quelle più emancipate i “due pezzi”, con i bambini che giocano a palla e si divertono con l’altalena) mentre il corpus delle pellicole si situa a metà degli anni ’60 e metà degli anni ’80, dove il colore prevale sul bianco e nero. Una Ravenna che appare come una città dinamica che si aerma negli anni del boome ecnomico. Non mancano le immagini realizzate nel porto industriale o all’ospedale. Le pellicole raccolte provengono da quasi tutti i quartieri della città, compreso il forese, a costituire una mappa che si compone di immagini, scorci, panoramiche, prospettive e che privilegia il punto di vista del cittadino.

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Marina di Ravenna, 1974, fondo “Merendi”

a raccolta, lanciata dal Comune e da Home Movies – Archivio del fiml di famiglia insieme alla Classense e alla Fondazione Oriani, è stata lanciata attravero un bando.  «Un sentito ringraziamento – dichiara l’assessora alle Politiche e cultura di genere Ouidad Bakkali – alle cittadine e ai cittadini che con generosità hanno donato pezzi della loro memoria familiare alla città. Siamo già al lavoro per concretizzare la seconda parte del progetto, ovvero il focus sul ruolo delle donne e il cambiamento in questi ultimi 50 anni».

 Giuseppe Pazzaglia e Silvia Savorelli , ideatori e responsabili del progetto, hanno effettuato delle interviste ai cineamatori delle pellicole, a volte agli autori stessi, altre ai figli o ai nipoti di chi aveva effettuato le riprese, con lo scopo di raccogliere  informazioni, documentazione, storie, milieu e vicende famigliari, avvenimenti, per dare spessore al controcanto delle immagini in movimento.

Così vicende personali si mescolano con avvenimenti legati alla vita della città come i racconti e le immagini di Ermes Calderoni che insieme alla moglie Alda ha ripreso le tavolate che i ravennati organizzavano in pineta nel giorno di San Giuseppe, un’usanza che è andata perduta e che coinvolgeva tutta la città; le riprese di Enrico Ridolfi, da tutti conosciuto come “Rico”, storico proprietario di un bar in via di Roma che per oltre vent’anni ha ripreso i clienti, i riti del caffè e delle colazioni, le partire a carte, il biliardo, le cene con gli amici, ma anche quello che succedeva in strada, le corse di auto e moto d’epoca, le gare ciclistiche, lo scorrere della vita della città.

03 Sguardi In Camera Ravenna

Marina di Ravenna, 1974, fondo “Merendi”

Sergio Trombini racconta di quando, durante il servizio militare, arrivò secondo ad una gara nazionale di pentathlon militare e come premio ricevette una macchina da presa 8mm che usò poi per documentare e riprendere la vita della sua famiglia. Manuela Farneti ha deciso di depositare le pellicole che racchiudono la storia della sua famiglia, del padre Antonio, figura chiave della Resistenza, comandante di radio Zella, la madre Rina Belleghi, staffetta partigiana. Paola Panzavolta ha consegnato preziose pellicole 16mm del padre Adriano, che oltre a riprendere la sua famiglia documentava anche i cantieri stradali che dirigeva, come la costruzione della Romea, ma anche la sua grande passione, la vela.

 Le fasi successive alla raccolta prevedono il lavoro di visione e di inventariazione, peraltro già avviati, in modo da disporre delle informazioni necessarie per precisare le caratteristiche dalle singole bobine ai fondi più corposi e articolati, un lavoro di ricerca e di approfondimento quindi sulle pellicole, sui contesti e sui soggetti ripresi.

01 Sguardi In Camera Ravenna

Ravenna, anni ’60, fondo Giavaresi”

Nei mesi di novembre – dicembre verrà allestita in compartecipazione con l’assessorato alle Politiche e cultura di genere, nella Manica Lunga della Biblioteca Classense, una mostra di immagini tratte dai fotogrammi dei film di famiglia raccolti e nello specifico verrà organizzato un percorso espositivo che metterà al centro il ruolo della donna e i cambiamenti sociali e culturali di questi ultimi 50 anni di storia.

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