Al posto del bitumificio sul canale la seconda parte del progetto “Darsena Pop Up”

Mentre il progetto di riqualificazione del comparto Cmc è ormai dimenticato…

Sic E Pop Up

A sinistra un rendering della seconda parte del progetto Darsena Pop Up che verrà realizzato dove ora c’è il bitumificio in via di dismissione della Cmc (a destra)

Al posto del bitumificio ex Sic arriva un’altra Darsena Pop Up. Lo annuncia Roberto Macrì, direttore generale di Cmc, la cooperativa proprietaria dell’area sul canale di Ravenna che sta dismettendo la fabbrica adiacente la torre di Cino Zucchi, i cui residenti si battono da tempo per la chiusura, a causa delle polveri e dei rumori prodotti dall’attività.

Il sindaco Michele de Pascale, come promesso in campagna elettorale, ha come noto impedito che il cementificio potesse ottenere una nuova autorizzazione e di conseguenza la cooperativa di via Trieste è stata costretta a bloccarne l’attività già la scorsa estate, senza però grossi traumi per i lavoratori, come invece ventilato inizialmente. Almeno a detta dello stesso Macrì, che assicura che alcuni sono stati “accompagnati” alla pensione, altri starebbero continuando l’attività nell’azienda ex Sic (non più in darsena) e altri ancora sono stati reintegrati in Cmc. Alcuni degli impianti presenti sono invece già stati venduti e Cmc provvederà a mettere l’area di nuovo a disposizione della città.

È stato infatti praticamente definito in questi giorni un accordo con i promotori di Darsena Pop Up, probabilmente al momento l’unico vero intervento di successo lungo il canale nell’ambito della riqualificazione del quartiere. Si tratta come noto dell’area riconvertita grazie in particolare all’utilizzo di container e che ospita al momento varie attività; il secondo stralcio del progetto era già stato inserito nel Bando Periferie e ora ha anche una nuova collocazione (non più adiacente al primo, come previsto inizialmente). Al posto della fabbrica sono in arrivo quindi nuovi spazi di socializzazione oltre a un laboratorio di ricerca universitaria per studiare lo stato dell’acqua del Candiano e una piccola torre fatta di container e rivestita da una pellicola metallica dorata, stando ai rendering senza dubbio molto scenografica (vedi foto in alto).

Sarà però questo, al momento, l’unico contributo della Cmc alla riqualificazione della darsena, essendo stato ormai da tempo accantonato il progetto da 125 milioni di euro presentato nel 2010 e che avrebbe dovuto trasformare anche la sede della cooperativa di via Trieste, fungendo da volano per l’intera area. Un progetto che prevedeva piccoli negozi, ristoranti, uffici, abitazioni, una camminata da via Trieste al Candiano, una piazza, parcheggi e pure una torre. Niente più che un libro dei sogni, per il dg Macrì, che non chiude naturalmente a progetti futuri ma fa capire chiaramente che al momento non ci sono le condizioni neppure per riprendere in considerazione qualcosa di simile. Al massimo Cmc si dice disponibile a valutare progetti di altri investitori o di collaborazione con i comparti vicini, come per esempio quello del cosiddetto Sigarone.

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