I giovani si sono assunti le loro responsabilità. Sono 25 i coinvolti, di cui 16 minorenni: hanno chiesto scusa. Il caso nacque quando Malpezzi, durante l’emergenza neve, decise di non chiudere le scuole
Il caso degli “haters” (solo un paio non sono stati identificati con certezza) finì anche sulle cronache nazionale. Oggi Malpezzi si dice «ancora sorpreso» di tanta vicenda spiegando di aver ricevuto solidarietà un po’ da tutta Italia. «In fondo – aggiunge – quello di voler parlare e confrontarmi con i ragazzi è stato il gesto naturale di chi non può accettare impotente che maleducazione e totale mancanza di rispetto prendano il sopravvento. Vale per la responsabilità che riveste un sindaco, ma vale per tutti. Ognuno di noi ha precise responsabilità educative non derogabili, ad iniziare dalla famiglia e nel proprio lavoro».
L’invito al confronto è stato raccolto quasi immediatamente da buona parte dei ragazzi e dei loro genitori. Conclude il sindaco: «Durante i singoli colloqui a cui ho voluto fossero presenti l’assessore alle politiche educative Simona Sangiorgi e il comandante della polizia locale Paolo Ravaioli, tutti hanno ammesso lo sbaglio e accettato spontaneamente la proposta di un periodo di volontariato presso strutture per disabili o anziani non autosufficienti come risarcimento simbolico nei confronti della propria comunità. Dopo la censura di certi comportamenti è giusto dare ora atto a questi ragazzi di essersi assunti le proprie responsabilità, senza cercare scuse».