Adunanza plenaria del consiglio dell’Unione, ospite il direttore generale dell’azienda sanitaria pubblica. I lavori per la realizzazione del Padiglione D saranno finiti entro l’anno e nei primi tre mesi del 2019 saranno trasferiti i servizi
«Negli ultimi due anni l’Ausl Romagna ha aumentato i suoi organici di 600 unità – ha spiegato Marcello Tonini, dg dell’Ausl –. Purtroppo anche noi subiamo il problema, nazionale, dato dal fatto che alcuni medici, soprattutto del Pronto soccorso, ma anche di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Anestesia e Radiologia, non si trovano. Un altro problema riguarda il fatto che come Servizio sanitario pubblico non siamo attrezzati adeguatamente per affrontare una situazione in cui si vive più a lungo e quindi ci si porta dietro malattie croniche per tanti anni. In generale, l’immagine uscita oggi dell’ospedale e della sanità lughese è positiva, ma dobbiamo continuare ad impegnarci affinché vi sia, all’interno dell’Ausl Romagna, una distribuzione delle specializzazioni e delle funzioni che consenta di dare risposte adeguate e di qualità. È bene ribadire che attualmente il 91 per cento dei ricoveri di persone residenti in Romagna avviene nelle strutture sanitarie, pubbliche e private, della Romagna. Si tratta della percentuale più alta di tutte le aziende sanitarie della regione, questo significa che i nostri cittadini hanno fiducia in noi e non vanno a curarsi fuori».
La direttrice del distretto sanitario di Lugo Marisa Bianchin si è concentrata sulle Case della salute, che sono sette in Bassa Romagna (Bagnacavallo, Villanova, Cotignola, Bagnara, Alfonsine, Massa Lombarda e Conselice), e sui suoi servizi. Sono infatti stati avviati la gestione proattiva della patologia cronica, puntando l’attenzione su quelle che coinvolgono larghe fasce della popolazione come il diabete di tipo due. In alcune Case della salute è stata attivata anche la telemedicina con la lettura dell’elettrocardiogramma a distanza per i pazienti con diabete di tipo due.
Infine, Stefano Busetti, direttore sanitario dell’Ausl Romagna, ha evidenziato che viene sempre garantita la copertura del turnover del personale dell’ospedale di Lugo, così come si tende a fare in tutte le strutture aziendali, e che anzi, oltre alla copertura del turnover al 100 percento, nelle strutture del lughese il personale è aumentato di 30 unità. Il direttore sanitario ha inoltre parlato del reparto di Ostetricia e Ginecologia. «Noi siamo impegnati a garantire in condizione di assoluta sicurezza i circa 2.400 parti che facciamo nell’ambito provinciale nei tre ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo – ha spiegato -. Stiamo inoltre lavorando a modifiche del protocollo per far fare i cesarei programmati anche a Lugo e a Faenza. L’evento parto viene anche reso più sicuro attraverso la rotazione di tutti i medici tra le tre sedi. In questo modo il personale può essere in grado di fronteggiare qualsiasi difficoltà».