Crollo diga, la Ravegnana resta chiusa. La Regione: «Prima sicurezza, poi viabilità»

Il cordoglio dell’assemblea di Bologna per la morte di Danilo Zavatta. Terminati il 5 novembre i primi lavori di ripristino con 260mila euro regionali

Cordoglio e vicinanza alla famiglia di Danilo Zavatta, il tecnico della Regione Emilia-Romagna rimasto vittima del grave incidente sul lavoro, avvenuto lo scorso 25 ottobre alla diga lungo la statale Ravegnana, all’altezza di San Bartolo.
Lo ha espresso in Assemblea legislativa l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, intervenuta per informare sugli avvenimenti che hanno portato al tragico evento e agli ingenti danni che hanno compromesso la viabilità e la sicurezza della zona.

«La ricerca della verità sulle cause dell’incidente mortale è essenziale per far luce su questa tragica vicenda- ha sottolineato l’assessore Gazzolo – e la Regione è certa che la magistratura saprà dare le risposte attese prima di tutto dalla famiglia, e alla comunità regionale nel suo insieme. Confermo che la Regione garantisce tutta la collaborazione necessaria».

Nella relazione presentata in Assemblea, l’assessore ha ripercorso passo dopo passo la successione degli eventi che hanno interessato lo sbarramento di San Bartolo e gli argini del fiume Ronco, luoghi nei quali è avvenuto il tragico incidente, fino alle criticità della funzionalità idraulica del fiume e all’emergenza che ha portato a rendere necessario il sopralluogo nel quale il tecnico dell’agenzia regionale di Protezione civile ha perso la vita, a causa del crollo del ponte della chiusa.

«Da subito l’intera area dell’incidente è stata sottoposta a sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria – ha ricordato l’assessore – e già il giorno successivo è stato affidato all’Agenzia regionale di Protezione civile il compito di occuparsi degli interventi urgenti di ripristino e messa in sicurezza dell’argine lungo il fiume Ronco».

I primi lavori, finanziati dalla Regione con circa 260 mila euro, si sono conclusi il 5 novembre. È stato anche immediatamente attivato un Tavolo tecnico, coordinato dal Comune di Ravenna, di cui fanno parte Anas, Enel, Arpae e Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, con il compito di individuare le soluzioni tecniche più efficaci per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità.

«La Regione- ha concluso l’assessore Gazzolo- è pronta a mettere in campo tutte le risorse che saranno necessarie per far partire il cantiere, non appena sarà possibile. Sicurezza in primo luogo, e poi la riapertura della viabilità, sono le nostre priorità per le prossime settimane».

La Ravegnana, però, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbe restare chiusa anche per mesi.

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