Ludopatia, la Regione corregge la legge e avverte: «Nessun arretramento sul tema»

Previste proroghe per le delocalizzazioni in casi particolari decisi dai Comuni. Il Movimento 5 Stelle: «Un altro colpo di spugna»

La Regione ha modificato la normativa sulle sale slot, prevedendo alcune proroghe per le delocalizzazione. Una linea che si ammorbidisce? Secondo l’assessore regionale al Turismo, il ravennate Andrea Corsini, no. «Nessun tentennamento – dice -: la chiusura, imposta dalla legge, di sale slot e videolottery nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili, come scuole e ospedali, è certa e inesorabile». Due i fronti su cui la giunta regionale ha agito. Si tratta di due argomenti che potevano generare «problemi e confusione»,

Il primo riguarda le proroghe che possono essere date a discrezione dei Comuni. «Massimo per sei mesi, valutabili caso per caso, abbiamo dati ai municipi stessi la possibilità di prorogare la delocalizzazione, ovvero lo spostamento delle attività da chiudere, in una zona libera da strutture sensibili. Ma spostamento o chiusura non sono negoziabili».

Per quanto riguarda i tempi concessi alle imprese, «si tratta di buon senso normativo. Mi spiego: se la sala si sposta, su indicazione del Comune, in una zona dove non ci sono luoghi sensibili e dopo poco la situazione cambia, ad esempio apre una casa-famiglia, che si fa? È ovvio che la struttura dovrà spostarsi perché incompatibile con la legge, ma è altrettanto ovvio che dovrà avere il tempo per delocalizzare di nuovo e trovare, in base alla nuova mappatura del Comune, un luogo diverso privo di zone sensibili nelle immediate vicinanze in cui insediarsi. Il fine di questa disposizione, lo ripeto, non apre una contrattazione: la sala dovrà necessariamente e obbligatoriamente spostarsi di nuovo, ma con tempi sostenibili sia per il Comune, sia per l’impresa che ha investito nella struttura». Corsini ricorda che l’Emilia-Romagna «è contro il gioco d’azzardo, e lo siamo non a parole. Siamo sempre stati molto molto attenti a disinnescare e combattere i fenomeni di dipendenza dal gioco patologico. È una questione che abbiamo affrontato sia dal punto di vista sanitario con investimenti di oltre 7, 4 milioni di euro per la cura e la prevenzione delle dipendenze assegnati dal Fondo per il gioco d’azzardo patologico 2018-2019, sia con incentivi agli esercizi commerciali che aderiscono al marchio ‘Slot free ER’ con un raddoppio, nel 2018, dei contributi passati a 300mila euro e che hanno permesso di approvare 30 progetti da Piacenza a Rimini».

Il Movimento 5 Stelle, però, con il consigliere regionale Andrea Bertani attacca: « Per noi quello che è stato messo nero su bianco nella delibera approvata ieri non è altro che un colpo di spugna bello e buono e che finalmente fa cadere la maschera al presidente di questa Regione, evidentemente bravo a mantenere gli impegni non nei confronti dei cittadini e di chi d’azzardo si ammala, ma solo verso gli imprenditori che in questi mesi hanno fatto un pressing costante affinché la legge anti-slot venisse depotenziata».

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