Dopo 7 anni termina (con una pedalata collettiva fino a Ravenna) il Magio Bike Tour

Il giro del mondo in bicicletta arriva il 14 marzo a Ravenna. «Ora non abbiamo più paura di tornare a casa…»

Magio Francesco Giovanni Gondolini

Francesco (a sinistra) e Giovanni Gondolini in una foto scattata all’equatore

Torneranno nella loro Ravenna sabato 14 marzo i due fratelli impegnati nel giro del mondo in bicicletta. Uno in particolare, Giovanni Gondolini, era partito nel febbraio del 2013 con l’amico Marco Meini per portare a compimento l’impresa, da queste parti di certo senza precedenti.

Il MaGio Bike Tour – come ribattezzato, sfruttando l’acronimo dei loro nomi – ha avuto una prima svolta nel 2016, quando Meini ha abbandonato l’avventura dopo aver conosciuto ed essersi innamorato di una ragazza, con cui è poi andato a vivere (facendo due figli) in Canada. Gondolini ha invece continuato a pedalare da solo (alternando compagni di viaggio incontrati per strada), raggiunto poi l’anno successivo dal fratello Francesco in Sudamerica. Dove però Giovanni ha subìto un grave infortunio, rompendosi il tendine d’Achille in Cile mentre stava giocando insieme ad alcuni bambini del posto. A fine 2017 quindi il ritorno obbligato (in aereo) a Ravenna, dove si è sottoposto a un intervento chirurgico, per raggiungere comunque di nuovo il fratello dopo una breve riabilitazione, a inizio 2018, e concludere così insieme il giro del Sudamerica. Lo scorso è stato invece l’anno dell’Africa, prima del ritorno in Europa per Natale (a Lisbona) e Capodanno (a Porto).

Mentre ci scrivono, a inizio gennaio, i due stanno puntando Madrid, poi sarà la volta di Valencia, Barcellona e la costa sud della Francia. Il 14 marzo, come detto, il ritorno a Ravenna, con un ultimo tratto di pedalata collettiva, per chi vorrà accompagnarli, da Imola e poi anche da Russi (dove si può arrivare caricando, volendo, la bici in treno), con l’arrivo in piazza a Ravenna verso metà pomeriggio per una piccola festa, a cui collaboreremo anche noi di R&D, che abbiamo ospitato i loro reportage in questi sette anni.

A QUESTO LINK LE RIFLESSIONI DI GIOVANNI GONDOLINI SULL’AFRICA

Sul nostro settimanale cartaceo abbiamo pubblicato una riflessione sul viaggio di Giovanni, qui pubblichiamo invece il finto dialogo sul “ritorno” di Francesco.

– Anche tu in viaggio? 
– Già… 
– Da quanto tempo? 
– Qualche anno ormai.. 
– Cavolo! Stai scappando?! 
– Mmh. No. Non più, almeno. 
– Non più? 
– Ora sto tornando direi. 
– E fino a quando sei scappato? 
– Fino al punto più lontano che potessi raggiungere. 
– E poi? 
– Poi forse è iniziato il ritorno. 
– Forse? 
– Forse. O forse il ritorno è iniziato molto dopo. 
– Dopo quando? 
– Forse quando ero stanco. Forse dopo il deserto. Forse quando ero più in pace con me stesso e non avevo più paura di tornare a casa. 
– Ah. 
– O forse quando avevo capito che non poteva esserci altra destinazione che non fosse casa. 
– Quindi hai perso tutto questo tempo per capire che dovevi semplicemente tornare a casa? 
– Non l’ho perso. Perché se fossi rimasto a casa non avrei mai visto tutti quei tramonti, non avrei mai incontrato quelle persone e ascoltato tutte quelle storie. Perché se fossi rimasto a casa forse non l’avrei mai capito.

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