Il bagnino: «La vita in spiaggia cambierà soprattutto per bambini e genitori»

Le novità dell’estate 2020, nella fase della pandemia di coronavirus, raccontate da due operatori: steward, musica dal vivo per pubblico a sedere e pranzo a domicilio sotto l’ombrellone

Libro«Siamo una cinquantina di bagni in una chat, così ogni giorno ci possiamo confrontare sulle novità di questa strana stagione». Il gruppo si chiama “Balneari romagnoli” e l’ha creato, per coordinare la riapertura del 25 maggio, Marco Di Marco, titolare del bagno Oasi di Marina di Ravenna, tra i più attivi di questi ultimi anni, in grado di mettere in piedi anche una rassegna di concerti-brunch invernali.

«Sarà un’estate molto diversa – ci racconta –, in particolare per chi avrebbe voluto organizzare eventi, come noi. Resto però dell’idea di confermare la nostra serata con musica dal vivo del sabato, rispettando le normative (bisognerà restare seduti e a distanza, ndr). Ovviamente non potranno più essere band internazionali, ma anche in collaborazione con Francesco Plazzi di Spiagge Soul daremo spazio a una serie di meritevoli artisti locali».

Per quanto riguarda l’attività di spiaggia, l’Oasi, come la maggior parte dei bagni, ridurrà drasticamente gli spazi per lo sport (consentiti solo in singolo), per cercare di compensare l’aumento dei metri quadrati da dedicare per legge agli ombrelloni (che ne dovranno avere 12 ognuno, contro i circa 9 degli anni scorsi) e ai lettini (che dovranno essere distanziati uno dall’altro di 1,5 metri). «Al momento un sacco di gente mi sta chiamando per prenotare il proprio ombrellone, tanto che sono quasi esauriti. Probabilmente i clienti hanno paura di non poter trovare posto, viste le nuove restrizioni…». E i prezzi, si chiedono in molti? «Sarà dura, ma almeno per quest’anno abbiamo deciso di tenerli bloccati a quelli dell’anno scorso».

Tra le novità introdotte dall’ordinanza regionale, anche la possibilità per i bagnini di servire i pasti e le bevande direttamente sotto l’ombrellone. «Ma noi non saremo in grado di effettuarlo, anche perché sono stato costretto a ridurre drasticamente i dipendenti. Piuttosto cercheremo di fornire un rapido servizo di take-away, con possibilità di consumo all’ombrellone».

A sfruttare invece la nuova possibilità di servizio sotto l’ombrellone è Mirko Leoni, titolare del Perla, tra i bagni più noti di Punta Marina. «Avevamo già riaperto in febbraio, quindi diciamo che siamo prontissimi – scherza –. Stiamo già formando il nostro staff e ci saranno come previsto dalla normativa steward in grado di accompagnare letteralmente i nostri clienti in spiaggia all’insegna delle nuove regole. Sì, sfrutteremo il servizio sotto l’ombrellone, magari potenziando la pizzeria, che potrebbe essere più adatta. Il nostro ristorante comunque per fortuna è abbastanza ampio da poter ospitare tutti, a distanza di sicurezza».

Sarà invece necessario limitare gli accessi, soprattutto nel weekend, anche perché a Punta Marina gli spazi tra un ombrellone e l’altro, per caratteristiche della spiaggia, erano limitati e quindi gli stabilimenti perderanno diversi posti all’ombra, pur rinunciando alla gran parte dei campi da beach tennis o volley. Ma quale sarà la differenza più grande rispetto al passato per i bagnanti? «Sostanzialmente per gli amanti della tintarella cambierà poco o nulla– secondo Leoni –. Quelli che più dovranno cambiare abitudine sono i bambini, e quindi i genitori, che dovranno controllarli molto di più».

Anche perché la normativa (in attesa di un protocollo più specifico) prevede aree bimbi ad accesso limitato, con i figli che dovrebbero appunto essere controllati dai genitori. Leoni è anche responsabile per il settore salvataggio della Cooperativa Spiagge. In questi giorni l’attività dei bagnini è finita sotto la lente in quanto potrebbero essere quasi impossibilitati a “salvare” le persone, dovendo evitare il contatto fisico. «Abbiamo studiato una serie di procedure che comunicheremo a breve. Di certo il lavoro dei bagnini non cambierà molto, non sarà un vigilantes, non dovrà essere lui a far mantenere le distanze tra le persone in mare. Ma sarà molto più importante la prevenzione».

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