“Piatto sospeso”: nel 2020 donato un migliaio di pasti a persone in povertà

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di Roberta Cappelli di Arci Ravenna con un bilancio di “Piatto Sospeso”, l’iniziativa che offre un pasto a persone in condizione di disagio economico a Ravenna grazie all’impegno di diversi cuochi, negozi e produttori.

«Gli ultimi dati nazionali Istat sulla povertà, confermati purtroppo dalla realtà locale, segnalano un aumento notevole che richiede una continuità di intervento per il “contrasto alla povertà alimentare”. Una delle modalità originali espresse dal progetto “Ecologia di Comunità” (finanziato dal Comune di Ravenna – Assessorato ai Servizi Sociali) insieme con RavennaFood è l’azione del “Piatto Sospeso” che sta continuando nel 2021 e che nel 2020, nei quasi quattro mesi di attività, ha fornito un migliaio fra pranzi e “sportine” per le famiglie.

Sono stati fino ad ora coinvolti oltre 20 esercizi di Ravenna Food e di Slow Food Ravenna (fra ristoranti, pizzerie, negozi e produttori) che, sommando ad una parte del contributo comunale l’incasso dei buoni da 10 euro versati dai clienti, hanno consegnato a 8 mense sociali o associazioni di assistenza ravennati (oltre alla Caritas di Russi) cibo di qualità in base alle necessità segnalate dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune che ha favorito l’iniziativa. In parallelo continueremo anche le esperienze di iniziative di promozione (in particolare attivate da Slow Food Ravenna) il cui ricavato viene devoluto al progetto.

Le spese organizzative di avviamento del progetto sono state contenute nel 16 percento del volume complessivo delle risorse destinate al progetto a testimonianza del fatto che i contributi dei cittadini, anche grazie al nostro volontariato, non hanno dispersioni burocratiche e soprattutto sono indirizzate a precise realtà ravennati come la Mensa di Fraternità di San Rocco, Il Re dei Girgenti, la Caritas e Avvocati di Strada che tutti conoscono e che sappiamo con quale cura intervengono per le mille esigenze di chi non può permettersi nemmeno un pasto. Pasti di qualità che riusciremo a garantire nonostante la crisi della ristorazione che ovviamente con le chiusure intermittenti faticano a riscuotere i buoni.

L’elemento di novità che mi piace sottolineare di questo progetto e del progetto Ecologia di Comunità nel suo insieme, è la rete disomogenea e virtuosa che si è creata e si alimenta: cittadin*,organizzazioni non profit, mondo economico produttivo ed Ente Locale. Un impegno che dovrebbe consolidarsi in una più serrata programmazione a livello comunale fra le imprese e il volontariato per coordinare gli interventi che tendano a contrastare anche quelle diseguaglianze che portano ad alti livelli di povertà».

Roberta Cappelli (Arci Ravenna) Coordinatrice progetto Ecologia di Comunità

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