Il giudice del talent culinario di Sky punzecchia Elena Morlacchi, la 55enne concorrente di Lido Adriano, per lo stile dei suoi rigatoni alla pajata. Lo scrittore Eraldo Baldini non ci sta: «Meglio rozzo che come lui»
La 55enne di origini milanesi, trapiantata sulla riviera ravennate dopo un periodo vissuto in Germania, nell’invention test della puntata andata in onda il 6 gennaio ha dovuto preparare dei rigatoni alla pajata che non aveva mai fatto prima. «È un piatto che si mangia», ha concesso Barbieri. Che però ha messo l’Emilia sopra alla Romagna nella classifica della finezza, chiudendo il tutto con un sorriso: «Dai, che scherzo».
Ma la battuta di Barbieri su dove stia la finezza tra Emilia e Romagna è andata a toccare il campanilismo che ruota attorno a quel trattino che unisce e divide due aree della stessa regione che si incontrano nei pressi di Imola. E già aveva punzecchiato sulla fama di Lido Adriano. Tra i romagnoli c’è chi non l’ha presa con lo stesso aplomb di Morlacchi.
Altrettanto piccato Marzio Casalini della casa editrice il Ponte Vecchio di Cesena. Sempre da Fb, l’editore si è rivolto proprio a Barbieri: «Caro cuoco, 1) nella mia vita di emiliani raffinati ne ho conosciuti ben pochi e francamente preferisco essere un rozzo romagnolo piuttosto che un “porcaro emiliano”; 2) la cucina romagnola non ha nulla da invidiare a quella emiliana perché le due eccellenze delle rispettive zone si equivalgono come valore e bontà; 3) La Romagna è la patria di Artusi, dunque stai bassino; 4) La Romagna è la terra di Giovanni Pascoli, Renato Serra, Olindo Guerrini, Lorenzo Stecchettti, Aldo Spallicci, Federico Fellini, Tonino Guerra, Raffaello Baldini, Walter Galli, Melozzo, Palmezzano, Guido Cagnacci, Alessandro Bonci; 5) La Romagna è la terra dove è nata la moderna storia italiana del Novecento: qui sono nati i partiti socialista e repubblicano; qui è nato il movimento cooperativo; qui il solidarismo cattolico attraverso le Banche di Credito è stato più forte che in qualsiasi altra zona di Italia.Ergo lezioncina di stile da chi cucina cose che la gente non capisce e sovente non mangia proprio no».